All’inizio del 1944, quando si rifugiò sulle montagne per aderire alla Resistenza nella brigata Giustizia e Libertà, Enzo Biagi aveva ventitré anni. Soltanto pochi mesi prima era convolato a nozze con Lucia Ghetti, maestra di scuola elementare, donna che avrebbe amato per tutta la vita. Ed ecco che già si trovava di fronte ad un bivio: da una parte l’adesione alla Repubblica sociale nell’ora più buia del fascismo, dall’altra la scelta della clandestinità e della lotta partigiana. Si decise, senza nessun dubbio, per quest’ultima. “Quei quattordici mesi con la brigata Giustizia e Libertà sono stati i più belli della mia vita”, avrebbe raccontato più tardi: mesi vissuti in sella a una bicicletta, passando le notti nei fienili o sotto gli alberi; soprattutto, mesi di coraggio e di speranze durante i quali imparò sulla propria pelle che cosa significhi rimanere fedele ai propri principi e ai propri valori. “I 14 MESI” raccoglie i ricordi di quel periodo, delle figure quasi mitiche che insieme a Biagi presero parte alla Resistenza – l’Alpino, il partigiano Checco Berti, il capitano Pietro Pandiani -, nonché dell’esperienza di “Patrioti”, il giornale che fondò, in cui lavorò come unico redattore e del quale uscirono soltanto tre numeri, prima che i nazisti individuassero la tipografia e la distrussero. Oggi che Enzo è entrato nella memoria collettiva come uno dei nomi più prestigiosi e autorevoli del giornalismo, sul quale ha lasciato il segno con uno stile inconfondibile, “ENZO BIAGI LA MIA RESISTENZA I 14 MESI”, in occasione degli Ottant’anni dalla liberazione dell’Italia dal nazifascismo, rende omaggio a lui e a tutti coloro che con lui hanno combattuto per la Liberazione.
