Giornalismo sotto attacco in Italia

Bartoli e il caso-Fanpage: il giornalismo d’inchiesta è fondamento della nostra professione

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“Non capisco tutte queste critiche sull’inchiesta di Fanpage. Il giornalismo sotto copertura è uno dei fondamenti della nostra professione, ha sì delle regole, ma soprattutto a tutela dell’incolumità dei giornalisti”. Lo ha affermato Carlo Bartoli, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, intervenuto questa mattina agli Stati generali dell’informazione a Pescara.  “Vorrei ricordare – ha aggiunto – che se non esistesse il giornalismo sotto copertura non ci sarebbe mai stato lo scandalo Watergate. A noi interessa solo ed esclusivamente rappresentare la realtà”.

Il  presidente nazionale dell’Ordine Giornalisti  si è poi soffermato sui temi delle  politiche per l’informazione e l’editoria.  “Stiamo vivendo a livello nazionale un momento critico, occorre una strategia coordinata e partecipata da tutte le componenti, quelle istituzionali, ma anche da tutti i portatori d’interesse per uscire da questa fase in cui l’Italia è fanalino di coda in Europa per quel che riguarda il sostegno all’editoria. Servono risorse per dar vita a politiche virtuose, non è possibile che il 70% di queste vengano utilizzate per finanziare i prepensionamenti. Bisogna sostenere chi assume e chi applica contratti regolari rispetto a scenari che cambiano in modo repentino”.

“C’è anche un problema legato alla libertà d’informazione. Tutte le ricerche internazionali dimostrano che c’è un problema europeo e anche italiano. Ci sono leggi, che sono state approvate, totalmente sbagliate, vedi quella sulla presunzione d’innocenza, e leggi che potrebbero essere approvate e che vanno assolutamente contrastate, come quella sulla diffamazione. Occorre una svolta dal punto di vista normativo e soggettivo.

L’Italia – ha aggiunto Bartoli – è un Paese che fa eccezione per quel che riguarda le querele fatte da esponenti del Governo e del Parlamento nei confronti della stampa”.

Gli Stati generali dell’informazione sono stati promossi da Ordine e Sindacato giornalisti Abruzzo con l’ANCI regionale “Da tempo il sistema dell’Informazione sta vivendo una situazione di forte crisi, che rischia di minare il diritto-dovere dei cittadini ad essere informati e, dunque, la tenuta democratica del nostro Paese. – afferma una nota degli organizzatori – Questo è ancor più vero in Abruzzo, dove negli ultimi anni abbiamo assistito a un grave depauperamento del sistema informativo, con la chiusura di redazioni e giornali, anche improvvise da un giorno all’altro, a cui si è accompagnato e si accompagna un precariato sempre più dilagante.

“Per questo come Anci Abruzzo, Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo e Sindacato dei Giornalisti abruzzesi, abbiamo condiviso la volontà di convocare gli Stati generali dell’Informazione, con l’obiettivo di affrontare temi fondamentali per la difesa del sistema informativo. Un’iniziativa rispetto la quale è fondamentale la partecipazione di tutta la società civile, dal mondo dell’economia a quello del volontariato”, ha concluso Bartoli.
(Nella foto gli Stati generali dell’informazione a Pescara)


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