Al Messaggero rimossa la targa di Maurizio Di Leo, ucciso dai Nar nel 1980. Emiliani: gravissimo

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E’ stato una delle vittime del terrorismo spietato, una delle tante, probabilmente uno dei meno ricordati. Maurizio Di Leo, faceva il tipografo per il quotidiano Il Messaggero, una professione che adesso è ridotta ai minimi termini insieme alle copie cartacee dei giornali. Ma negli Anni Settanta non era così, le tipografie dove si stampavano i giornali istavano nei pressi delle redazioni ed erano parte del formidabile e autorevole sistema dell’informazione. Maurizio era anche un sindacalista della Uil e il 2 settembre del 1980 viene ucciso dai terroristi dei Nar. I colleghi negli anni lo hanno ricordato anche con una targa in memoria apposta nella portineria del giornale. Ora quella targa, per volontà dell’editore attuale, è stata tolta. E’ una scelta incomprensibile e oltraggiosa.

“È un atto gravissimo che merita una presa di posizione pubblica della Fnsi e di Stampa Romana”, dichiara Vittorio Emiliani che del Messaggero è stato direttore dal 1981 al 1987.


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