Se il giornalismo d’inchiesta scompare dal contratto Stato-Rai. Di Trapani (Fnsi): fare chiarezza

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“È vero che nella bozza del contratto di servizio portata in cda Rai è sparito ogni riferimento all’obbligo di “valorizzare e promuovere la propria tradizione giornalistica d’inchiesta”? Perché?Si intende reintrodurre?”. Lo chiede su Twitter il presidente della Fnsi, Vittorio Di Trapani, elencando alcune criticità della bozza del contratto di servizio presentata ieri in consiglio di amministrazione. “Il precedente contratto di servizio era imperniato sul principio generale del “favorire la coesione sociale” -sottolinea ancora -. È vero che nelle bozze del nuovo testo questo valore viene fortemente ridimensionato fino a ridurlo a un inciso in un articolo fuori contesto sul Made in Italy?” “L’articolo sull’ “informazione istituzionale” viene riproposta con un “copia-incolla” tranne il riferimento all'”Unione Europea”. Un errore di trascrizione? Perché dai principi generali è stato eliminato il comma relativo al “diffondere i valori dell’accoglienza”?”, prosegue il presidente della Fnsi. “Nel nuovo testo – sottolinea ancora Di Trapani -, accanto all’obbligo già esistente di “diffondere i valori della famiglia e della genitorialità” si introduce quello della “natalità”. Questo vuol dire che non avranno pari dignità posizioni diverse- pienamente legittime e legali – presenti nella società?”.
“Davvero è sparito dal contratto di servizio Stato-Rai il riferimento al giornalismo d’inchiesta? Sarebbe l’ennesima prova di quel cambio di narrazione di cui si va parlando con insistenza negli ultimi tempi”, dice il coordinatore dei presidi di Articolo 21, Giuseppe Giulietti.
Molte le reazioni in queste ore anche in relazione all’accento posto sulla “diffusione dei valori della genitorialità” che si inserisce nel solco della negazione dei diritti di tutti i genitori.
(Il disegno è di Alekos Prete)


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