8 marzo. assemblea di Articolo 21 dedica riunione alla Giornata internazionale della donna

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L’assemblea settimanale di Articolo 21, che vede riunita tutta la nostra comunità ogni lunedì, si è aperta oggi con il saluto e l’introduzione del nostro fondatore, Beppe Giulietti, sula Giornata internazionale della donna che si celebra l’otto marzo con le testimonianze delle e sulle donne ucraine, africane e non solo per denunciare violazioni dei diritti e sostenere le voci e le organizzazioni che operano a favore del mondo al femminile e si impegnano contro violenza e sfruttamento.

Come l’attivista Zhanna Zhukova, che ha trovato ospitalità in Italia dopo essere fuggita dall’Ucraina. Oggi a Napoli resta dalla parte delle donne che contrastano l’invasione ucraina e i bavagli di Putin.

“Grazie per la vostra solidarietà alle nostre iniziative  per l’Ucraina” ha detto Zhanna ringraziando particolarmente Désirée Klain per l’impegno su Napoli con il calendario si solidarietà per il popolo Ucraina

che era stato dileggiato da una giornalista vicina a Putin.

La nostra Désirée, portavoce di Articolo 21 Campania, ha poi introdotto Fatou Diako, presidente del presidio campano della nostra associazione, che si è detta molto preoccupata non solo per l’arrivo dei migranti ma per l’accoglienza non adeguata ad essi riservata.

Ha preso poi la parola la portavoce del circolo di Articolo 21 nel Friuli Venezia Giulia, Fabiana Martini, la quale ha ricordato che  alla vigilia della Giornata Internazionale della Donna, martedì 7 marzo, alle 18 al Cinema Ariston a Trieste sarà proprietari un film sulla violenza e sul potere dell’informazione di fermarla. L’iniziativa è promossa da Cappella Underground, Articolo 21, l’Ordine dei Giornalisti e l’Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia propongono “Anche io” (She said).

 “Questo film racconta l’inizio di un cambiamento epocale: l’inchiesta giornalistica delle reporter del New York Times Jodi Kantor e Megan Twohey, uscita il 5 ottobre 2017 e che è valsa loro il Premio Pulitzer, ha scoperchiato un vaso di Pandora di molestie e abusi sessuali, ma soprattutto ha dato alle donne di tutto il mondo il coraggio di denunciare gli abusi subiti da parte di uomini potenti come Harvey Weinstein” ha sottolineato Martini alla quale ha dato manforte Mariangela Gritta Grainer che ha rilanciato l’importanza di sostenere questi movimenti e ha proposto di organizzare “un evento dedicato alle donne, finalizzato proprio a dare visibilità ai percorso di emancipazione e di parità di genere e di diritti per le donne”.
Di parità di genere e di diritti ha parlato anche Antonella Napoli, sottolineando che in Africa sono parole senza valore pur essendo uno degli Obiettivi di sviluppo del Millennio.

“Anche se negli ultimi anni ci sono stati dei significativi progressi, c’è ancora tanto da fare, specialmente nei Paesi più poveri del mondo. In Africa, ad esempio, le donne vedono sistematicamente negati i propri diritti fondamentali. La condizione femminile nel continente africano è caratterizzata da abusi sessuali e violenze di genere, che sono all’ordine del giorno e si acquiescono quando scoppiano conflitti. In molte realtà africane viene utilizzato lo stupro come arma di guerra. Le donne in Paesi come Ciad, Costa d’Avorio, Ghana e Kenya subiscono violenza sia in ambiente domestico sia nella società. In alcuni di questi Paesi il Codice civile non prevede il reato di stupro” ha ricordato la Napoli, che mercoledì 8 marzo sarà al Quirinale proprio per parlare di questi argomenti, chiudendo gli interventi sulla Giornata internazionale delle donne dell’assemblea di Articolo 21.A


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