Trieste non è la capitale dei “no vax”, ma una città che si fida della scienza. Appello on line

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Per motivi tutto sommato misteriosi, ma che probabilmente affondano le radici nelle vicende storiche e politiche della città, Trieste è diventata nelle ultime settimane la capitale dei no vax e dei no green pass. Un fenomeno che ha generato cortei, manifestazioni, minacce e aggressioni a giornalisti, estendendosi poi velocemente e con analoghe, inquietanti caratteristiche al resto del Paese.
Ora dal capoluogo giuliano parte anche la risposta della maggioranza, di chi accetta il vaccino e il green pass come unico modo indicato dalla scienza (e dal governo) per combattere la pandemia e tornare a una quanto mai agognata normalità. Un “Appello a Trieste”, partito fra sms e whatsapp, e poi decollato su Change.org, ha raccolto in poche ore migliaia di firme. Attualmente (pomeriggio del primo novembre) è a quota 26.000 ma il numero continua a crescere. Ma ecco il testo dell’appello:
“Nelle settimane scorse la nostra città è stata teatro di manifestazioni contro il green pass: da qui è nata l’idea che Trieste sia la capitale italiana dei no vax, dei no green pass e della cultura antiscientifica.
Trieste non è questo. E vuole dirlo a gran voce.
Trieste è la capitale italiana della scienza e della scienza si fida. È una città che ha sofferto a causa di una pandemia che ha stroncato troppe vite, ha fatto soffrire tante persone e ha depresso l’economia.
Trieste è una comunità di persone razionali, responsabili e consapevoli che possono uscire dalla tempesta soltanto tutte assieme. Ciascuna con un’assunzione di responsabilità verso le altre.
Il vaccino ci restituisce la libertà. La libertà di essere curati. La libertà di lavorare e di fare impresa. La libertà di studiare in classe e nelle università. La libertà di coltivare i propri interessi e di riprendere una vita sociale. La libertà di fare sport e di viaggiare.
Chi combatte contro i vaccini e contro il green pass non deve mettere in pericolo queste libertà e la salute dei cittadini; non può danneggiare l’economia.
Nello spazio pubblico facciamo sentire anche la voce della grande maggioranza dei cittadini che si sono vaccinati, mettendo in sicurezza sé stessi e adempiendo un dovere di solidarietà sociale, scolpito nell’art. 2 della Costituzione e richiamato dalle massime autorità civili e religiose.
È venuta l’ora della responsabilità. Di tutti”.
Chiunque può ancora aderire all’appello su https://chng.it/vSJnhdzP4J , oppure scrivendo alla email appelloatrieste@gmail.com
All’iniziativa prendono parte tutti i circoli dell’associazione Articolo 21


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