La difesa non è sempre legittima, nei paesi democratici ovviamente 

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Nei paesi di tutto il mondo regolati da leggi democratiche la difesa non è sempre legittima. C’è scritto nei codici e nelle costituzioni. Un ex ministro dell’interno e forte leader di questa maggioranza di governo non lo sa. Basta questo per farci comprendere, una volta ancora – ma siamo allo sfinimento – che l’Italia è un paese ad altissimo rischio per la democrazia e che ci sta salvando avere presidenti di consiglio e presidente della repubblica eccellenti e profondamente immersi nella cultura della libertà, della democrazia, della convivenza civile.

Io sinceramente mi vergogno che nel mio paese un assessore, dunque un rappresentante istituzionale dei cittadini, spari ad un immigrato marocchino durante una lite (?), un controllo(?), un alterco (?) e poi invochi, come nel 90 per cento di questi casi che è partito accidentalmente un colpo.

Insomma, se da una parte c’è un assessore per di più avvocato che ha in tasca una pistola carica ed evidentemente pronta a sparare e dall’altra parte c’è una persona forse un po’ disturbata ma armata solo di questo e della voce per insultare, qual è la difesa legittima? Non è forse chiamare il 112 e controllare a distanza la situazione? Non è forse stare attento più di chiunque proprio perché si sa di essere armati? Mai era successo un caso del genere! Mai era successo che un attimo dopo il capo partito dell’assessore e in coro altri politici di quel partito urlassero subito alla legittima difesa, senza aspettare neppure uno straccio di ricostruzione dei fatti! L’urlo, la falsità immediata, la propaganda, il solo linguaggio che la Lega conosce, a partire dalla ormai evidente vicinanza ai no vax!

Capisco il momento politico e la necessità di portare a termine il difficilissimo percorso con Draghi per salvare questo paese oltre che dalla pandemia anche dal disastro economico, ma occorre che la politica, l’informazione, la società in ogni sua articolazione, alzino e molto la voce contro questi prodromi di fascismo non più striscianti ma reali, quotidiani, evidenti in ogni angolo d’Italia.


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