Internazionalismo e solidarietà democratica. La “lezione” di Trento

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Una lezione di internazionalismo. Non quello affidato alle bombe, ai missili, ai raid aerei con l’alibi dell’esportazione della democrazia, tanto simile alla ‘volontà di Dio’ delle sanguinarie crociate medievali. Né quello, spesso vuoto, delle dichiarazioni di intenti. Una lezione pratica di come si deve intendere la solidarietà internazionale verso chi combatte democraticamente contro tutti gli autoritarismi. Mi è bastato un breve ma intenso collegamento di Rai News 24 con Trento, seguito dalla lontanissima Cagliari, per capire la lezione. Fnsi, gli organismi professionali dei giornalisti del Trentino e del Veneto, il comune di Trento, Articolo 21 hanno voluto rendere omaggio a dodici giornalisti bielorussi che vivono sulla propria pelle la mancanza di libertà d’espressione. Un flashmob davanti al municipio della bellissima città tanto importante per la storia d’Italia, la bandiera bielorussa esposta sulla facciata del palazzo di città, le foto dei dodici colleghi perseguitati mostrati nella loro bellezza, nella loro sofferenza, nella loro vita reale. Persone che si battono per un ideale semplice ma inviolabile: le libertà democratiche.

Nell’intervista realizzata da Stefano Corradino, inviato della testata, Giuseppe Giulietti, nel presentare la tavola rotonda che poi si è svolta in municipio, ha voluto ricordare come anche in Italia non bisogna mai abbassare la guardia a tutela dell’Articolo 21 della Costituzione “che non riguarda solo i giornalisti, ma tutti i cittadini, la democrazia, la libertà’.

Articolo 21 della Costituzione che proprio il primo maggio ha subito una ferita inferta da una parte inaspettata. Da quella Rai che a volte, a seconda di chi la rappresenta, dimentica d’essere servizio pubblico e quindi, anch’essa, presidio di democrazia. Il tentativo di censurare l’illustrazione da parte di Fedez del proprio punto di vista su dichiarazioni volgari, stupide, antidemocratiche di consiglieri regionali e comunali leghisti in materia di omotransfobia, dimostrato inequivocabilmente da un video postato su youtube dallo stesso Fedez, ha trovato un tentativo di giustificazione forse ancor più grave del fatto stesso. Il controllo del testo eseguito ‘su richiesta della società organizzatrice del concerto’. Vale a dire addirittura una censura per interposta persona.

Meglio, molto meglio, l’altra natura della Rai. quella che racconta, che documenta, che fa conoscere quanto di buono c’è in questo povero Paese che a volte finisce per essere identificato con la feccia peggiore, quella di chi afferma che i bambini gay vanno messi al forno, quella di chi sostiene che nelle scuole si educano i bambini a diventare gay, quelli che in parlamento cercheranno di bloccare la legge, già passata alla Camera, sull’omotransfobia.

La lezione di Trento relativa alla Bielorussia vale, ha concluso Giulietti, per tutte le altre situazioni mondiali in cui la libertà di stampa, fondamento della democrazia, è soffocata: dalla Turchia, alla Russia, alla Cina. E battersi per il pieno rispetto dell’Articolo 21 della Costituzione significa arginare, controllare, tenere a bada tutte le tentazioni autoritarie di controllo dell’azione dei giornalisti che a volte si affacciano nel nostro Paese. E tutto questo ha avuto un primo segnale positivo della decisione della Ministra Cartabia di avviare gli accertamenti sulla vicenda delle intercettazioni disposte a Trapani.

(Nella foto un’immagine della manifestazione che si è svolta oggi a trento)


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