Coda avvelenata del concertone del Primo maggio. Fedez: la Rai voleva censurami. E pubblica un audio-prova

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Il disegno di legge Zan è stato già definito (impropriamente) “divisivo” ma dopo ciò che è accaduto al concertone del Primo Maggio con le parole del rapper del momento, Fedez, si è compreso quanta strada ci sia ancora da fare sul terreno dei diritti civili in Italia. Come si sa il Ddl contiene “misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”. Il cantante dal palco allestito all’Auditorium di Roma per la Festa dei lavoratori, oltre a sottolineare il senso di quel disegno di legge, ha svelato un tentativo di censura da parte della Rai e di Rai Tre in particolare. L’artista ha detto di aver dovuto “lottare” per potersi esprimere liberamente. Poi ha elencato una serie di frasi pronunciate da esponenti della Lega in merito alla legge che andrà in discussione al Senato. Bufera dopo quelle dichiarazioni, specie in relazione alla cosiddetta approvazione preventiva delle dichiarazioni di Fedez da parte dell’azienda pubblica. I vertici della rete hanno negato ma lo stesso Fedez nel giro di qualche ora ha pubblicato il contenuto di una telefonata che prova quanto affermato sul palco, ossia la richiesta di conoscere le dichiarazioni. La polemica, quella politica con la Lega, era già nell’aria la mattina del primo maggio quando Matteo Salvini aveva detto che “il concertone costa circa 500.000 euro agli italiani, a tutti gli italiani, quindi i comizi ‘de sinistra’ sarebbero fuori luogo”, quasi un presagio di quello che poi sarebbe accaduto, ossia il riferimento alla legge contro l’omofobia voluta da ampia parte della sinistra ma chiaramente osteggiata dalla Lega. Anche alle parole di Salvini Fedez ha risposto con affermazioni molto cristiche: “Io vado al concertone a gratis e pago i miei musicisti che non lavorano da un anno e sul palco vorrei esprimermi da uomo libero senza che gli artisti debbano inviare i loro discorsi per approvazione preventiva da voi politici. Il suo partito ci è costato 49 milioni di euro”.


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