«Serve una massiccia campagna di alfabetizzazione digitale»: così il presidente Giulietti al varo del corso di alta formazione Fnsi-Unipd

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Transizione al digitale sì ma con un punto fermo all’interno del piano che sta predisponendo il Governo Draghi: una massiccia campagna di alfabetizzazione digitale, sul modello di quella lanciata nell’immediato dopo guerra. Questa la proposta del presidente della Federazione nazionale della stampa italiana nel saluto introduttivo, lo scorso 10 aprile, alla lezione inaugurale del corso di alta formazione su “Raccontare la verità: come informare promuovendo una società inclusiva e contrastare le fake news”, organizzato dall’Università di Padova e dalla stessa Fnsi, con il Sindacato giornalisti Veneto e Articolo 21.

«Al termine del secondo conflitto mondiale una delle grandi leve per la crescita sociale ed economica del Paese fu la conoscenza delle lettere. Oggi esiste il problema della conoscenza della Rete, dei nuovi e tanti alfabeti. I cittadini tutti, compresi i giornalisti, hanno bisogno di apprendere il linguaggio digitale. Non possiamo contrastare disinformazione, falsità, odio, manipolazioni, discriminazioni, omissioni solo censurando od oscurando. Serve una nuova cassetta degli attrezzi per gli utenti della Rete ed è quello che farà questo corso, singolare e straordinario per la sua impostazione non corporativa. Un centro di eccellenza che in virtù proprio della sua originalità può essere proposto alla Conferenza dei rettori quale esperienza pilota cui attingere».

Giulietti si rivolge direttamente al Maginfico rettore dell’ateneo patavino, il professor Rosario Rizzuto, che lo sta ascoltando e che fin dall’inizio ha creduto nel progetto, trascinato dall’entusiasmo e dalla determinazione della professoressa Laura Nota, che lui stesso ha delegato alla disabilità e all’inclusione: «Questa campagna di alfabetizzazione digitale io la porterò anche all’attenzione del Consiglio dei ministri perché è strategica – continua Giulietti – per una transizione anche culturale, solidale, democratica. A mio giudizio la democrazia si fonda sulla contrapposizione fra buio e luce, tra clandestinità e pubblicità, tra divieto e promozione dell’accesso sociale. Chi concluderà questo nostro primo corso si sarà specializzato non nella ricerca dell’errore, ma delle fabbriche del depistaggio mediatico che alterano la vita democratica e gli stessi processi di inclusione perché falsificano i dati del reale e inquinano i pozzi della convivenza sociale. Non dimentichiamoci che 40 anni fa sono stati scoperti i registri della Loggia P2. Cosa c’entra? Il piano eversivo si fondava sul controllo dei media, delle università, dell’istruzione con nuovi libri di testo. Un attacco diretto all’autonomia e alla libertà di stampa e cultura e ai diritti costituzionali. Ricordiamocelo. Sempre».

Si è parlato anche di questo un sabato di aprile. Dalle 9 alle 13 . Insieme a informazione, disuguaglianze, lavoro, verità, dignità, pensiero critico, complessità del reale, intelligenza artificiale: e pure con il segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, al filosofo Vincenzo Milanesi, al professor Fabrizio Barca, ex ministro alla coesione territoriale e coordinatore del Forum diseguaglianze e diversità. E accade quello che non ti aspetti. La successione di interventi registra quasi 700 visualizzazioni su facebook. Così al boom, altrettanto inatteso di iscrizioni – una cinquantina i partecipanti – si somma quello social: segno forse che si è intercettato il bisogno preciso di una offerta di studio di qualità, multidisciplinare, proattiva, basata sull’interazione studente-docente e non episodica, bensì strutturata su un preciso programma didattico che terminerà a ottobre con un elaborato-tesi finale.

Le premesse sono confortanti. Le aspettative saranno soddisfatte. L’impegno massimo.

Di seguito il link della registrazione della prima lezione, la sola pubblica, del corso universitario di alta formazione Raccontare la verità

https://fb.watch/4NiNL8yFsh/


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