Strage Viareggio. Mara (Medicina Democratica): “una sentenza che ci ha lasciato attoniti”

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“E’ una sentenza che ci ha lasciato attoniti, un gravissimo colpo, una doccia fredda per i familiari delle 32 vittime innocenti e per le associazioni, enti e sindacati che come parti civili hanno sostenuto questa battaglia di giustizia e verità”, è quanto ha dichiarato Laura Mara, avvocata di Medicina Democratica Movimento di Lotta per la Salute, sulla sentenza della IV Sezione della Corte di Cassazione, emessa oggi e di cui si attendono le motivazioni, per avere un quadro più chiaro e preciso.

“Come pure – ha aggiunto – rappresenta un grave e pericoloso precedente l’annullamento delle statuizioni civili per le 22 associazioni, enti e sindacati, che in questi anni si sono costituite parti civili e che di fatto saranno condannate a pagare le spese processuali”. Questi gli effetti della sentenza con cui la Corte di Cassazione ha annullato le condanne emesse dalla Corte d’Appello di Firenze contro gli ex amministratori delegati di Ferrovie dello Stato e RFI Mauro Moretti e Michele Mario Elia, rinviandone gli atti alla Corte d’Appello di Firenze.

Con l’annullamento, inoltre, dell’aggravante dell’incidente sul lavoro, di fatto sono scattate le prescrizioni sull’omicidio colposo. “Ciò che ‘rimane in piedi’ è l’accusa di disastro ferroviario -ha dichiarato Fulvio Aurora, responsabile delle vertenze giudiziarie di Medicina Democratica- perchè quello non lo si può proprio “oscurare”, visto che ha incendiato il cielo di Viareggio in quella orrenda notte del 29 giugno 2009, ingoiando la vita di 32 persone, donne, uomini, bambini, un ‘intera strada, la Via Ponchielli e un quartiere, con una ferita che non sarà mai più sanata!”

Di fatto la sentenza di oggi, che azzera e rimette in discussione quanto pareva acquisito nei precedenti gradi di giudizio, ha gettato nello sconforto i familiari delle 32 vittime, che impossibilitati a recarsi a Roma per le norme anticovid, hanno partecipato alla diretta Facebook organizzata da Marco Piagentini, presidente della Associazione “Il Mondo che Vorrei”, che nella strage aveva perso la moglie Stefania e due figli di 4 e 2 anni , sopravvissuto con gravissime lacerazioni nel corpo e nell’anima, insieme all’unico figlio Leonardo, all’epoca di 8 anni. Con un coraggio e una volontà straordinari ha condotto una manifestazione “on line”, durata l’intera mattinata, intensa, struggente e di immensa “civiltà”, a cui hanno preso parte un centinaio di persone, fra familiari di queste ed altre stragi, esponenti dei decine di associazioni e sindacati. In collegamento dall’Equador, (4:30 ora locale) anche Jessica Elizabeth, che nella strage perse la madre.

“Continueremo- ha aggiunto Fulvio Aurora- con tutte le nostre forze la battaglia accanto ai familiari di queste 32 vittime innocenti , perché quanto accaduto oggi alla IV Sezione della Corte di Cassazione non può essere considerata una risposta di giustizia, ma un ulteriore colpo durissimo a chi ha perso in quella notte di terrore i propri congiunti e non ci fermerà questa assurda e incomprensibile decisione che di fatto “estromette” e colpisce le associazioni che si sono costituite parti civili”.


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