Protezione e assistenza per Mimmo Rubio. Questa mattina la conferenza stampa di Fnsi e Sugc. Il caso in Commissione Antimafia

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La “stesa” è passata sotto casa di Mimmo Rubio per un omaggio macabro e spavaldo, simile a quelli che gli ndranghetisti fanno alle statue dei santi ma con un significato opposto, di minaccia questa volta. Palese, pronunciata ad alta voce, nella piazza principale di Arzano, quella del Comune. La minaccia della camorra al giornalista Mimmo Rubio è sconvolgente e provata in un video. Questa mattina in una conferenza stampa convocata in modalità on line dal Presidente della Federazione nazionale della Stampa, Giuseppe Giulietti, sono state annunciate alcune iniziative a sostegno del cronista che più di tutti ha raccontato cosa accade in quel territorio difficile, posto tra Napoli e l’area nord del capoluogo campano, dove dominano clan ferocissimi come Di Lauro e Moccia. La Fnsi insieme al Sindacato Unitario dei giornalisti della Campania assisteranno in sede penale Rubio e all’avvio del processo contro i responsabili saranno parte civile come, ormai, è prassi consolidata per tutti i casi di cronisti minacciati o aggrediti. “E’ nostra intenzione assistere Mimmo Rubio in ogni fase e assicurare una scorta mediatica tenendo alta l’attenzione su quello che gli è accaduto, provato in un video raggelante – ha detto il segretario del Sugc Claudio Silvestri nel corso della conferenza stampa – Quelle immagini dimostrano ancora una volta quanto sia complicato raccontare fatti di cronaca in territori come quello di Arzano, un Comune che è stato sciolto tre volte per condizionamento esterno e negli atti del Ministero dell’Interno sull’ultimo scioglimento sono allegati articoli di Mimmo Rubio, questo dice molto su cosa sta succedendo, quasi una sorta di ritorsione. Il fatto che le minacce siano avvenute sotto casa del giornalista è inquietante”. Il video è stato acquisito dagli investigatori per arrivare ad individuare le circa venti persone in sella alle moto che si sono fermate sotto il balcone di Rubio e gli hanno gridato “uomo di me…a”, e “lo dobbiamo cercare quando va a Caserta” mostrando di conoscere le abitudini personali, il che è fonte di grande timore tanto che è stata già disposta una prima forma di sorveglianza personale, mentre ieri pomeriggio Rubio ha incontrato il Procuratore di Napoli Mellillo che segue direttamente l’inchiesta su questo incredibile episodio di stampo mafioso. L’avvocato della Fnsi, Giulio Vasaturo, durante la conferenza ha detto che il sindacato contribuirà come sempre all’accertamento della verità e poi sarà accanto a Mimmo Rubio in tutte le sedi giudiziarie, ma ha anche proposto un’audizione nelle forme rese possibili dall’emergenza Covid presso il comitato per i cronisti minacciati coordinato da Walter Verini presso la Commissione parlamentare Antimafia. Un dossier sul caso-Rubio è stato inoltrato nel pomeriggio dal Presidente della Fnsi, Giulietti, e dal segretario Lorusso, al viceministro dell’Interno Matteo Mauri che da tempo segue l’escalation delle minacce ai cronisti, soprattutto in Campania. E’ intenzione di Articolo 21 e della Fnsi ottenere la convocazione di una riunione straordinaria del comitato per i cronisti minacciati proprio ad Arzano al fine di rendere più forte e visibile il cordone di protezione che si vuole tendere attorno a Mimmo Rubio e al suo racconto di quel territorio. Alla conferenza stampa erano collegati molti siti e organi di informazione della Campania nonché padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi che ha ribadito la solidarietà a Mimmo Rubio e indicato una “strada comune che porti alla conversione e alla legalità e in questo la nostra Carta di assisi ci potrà essere molto utile”.

(nella foto Mimmo Rubio)


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