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Malta, la Fnsi parte civile al processo per le minacce a Nello Scavo

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La Federazione nazionale della Stampa italiana e il quotidiano Avvenire sono stati ammessi come parti civili nel processo per le minacce rivolte via social da Neville Gafà al giornalista Nello Scavo, assistito dall’avvocato del sindacato Giulio Vasaturo.
“Se non la smetti con le tue losche attività, ti fermeremo noi”, aveva scritto a giugno su Twitter Gafà, figura di punta dello staff dell’ex premier maltese Joseph Muscat, rispondendo al giornalista di Avvenire, autore di inchieste sui traffici di migranti tra Malta e la Libia.
In seguito alle minacce ricevute per via del suo lavoro Scavo, fra l’altro, vive da alcuni mesi sotto tutela della polizia.
Nell’udienza di oggi, la polizia maltese ha esposto al giudice tutte le prove raccolte a carico di Gafà. È stato inoltre ascoltato Nello Scavo, il quale ha puntualmente ricostruito la dinamica dell’accaduto. Il processo è stato rinviato al 15 ottobre per la sentenza.
«L’ammissione della Fnsi come parte civile in un processo a Malta contro chi ha minacciato pesantemente un collega italiano rappresenta una svolta e rafforza l’azione di tutela del sindacato nei confronti di tutti i giornalisti», affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.
«Questo provvedimento – aggiungono –, che va oltre i confini nazionali, rappresenta anche un forte incoraggiamento per il sindacato dei giornalisti maltesi e per tutti i colleghi e le loro associazioni che, nell’isola e nel resto d’Europa, si battono perché siano fatte verità e giustizia sull’assassinio di Daphne Caruana Galizia e affinché ogni giorno siano assicurati e rispettati il diritto di cronaca e la libertà di espressione».
All’uscita dal Tribunale, Nello Scavo e i rappresentanti della stampa e della società civile maltese hanno reso omaggio al memoriale che ricorda Daphne Caruana Galizia, nel centro della Valletta. All’iniziativa hanno partecipato anche i familiari della giornalista uccisa con un’autobomba il 16 ottobre 2017.

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