Ungheria, appello della Federazione europea dei giornalisti alla Commissione europea

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Nella serata di ieri , venerdì 24 luglio, migliaia di persone si sono riversate nelle strade di Budapest per manifestare contro gli attacchi ai giornalisti di Index, il più grande portale di informazione indipendente dell’Ungheria. Nei giorni scorsi, il direttore di Index, Szabolcs Dull, era stato licenziato e ieri tre capiredattori e circa 70 giornalisti del sito hanno dichiarato che avrebbero lasciato il loro lavoro perché il presidente della fondazione che detiene Index, Lazlo Bodolai, si è rifiutato di cancellare il licenziamento riportando il direttore al suo posto.
I giornalisti hanno pubblicato sul sito un comunicato in cui scrivono di ritenere che non esistano più le condizioni per operare in modo indipendente.
Il licenziamento di Dull è arrivato dopo che il premier ungherese, Viktor Orban è riuscito ad far togliere molti dei paletti che legavano l’erogazione dei fondi Ue sull’emergenza Covid al rispetto dei parametri di uno stato di diritto. Un successo per Orban, ma anche l’ennesima dimostrazione dell’inerzia con cui l’Unione europea guarda alla trasformazione dell’Ungheria in una vera e propria dittatura.
A questo proposito, la Federazione europea dei giornalisti ha lanciato una forte allerta: .”Non c’è alcun dubbio, ha detto il presidente Efj , Mogens Bjerregård, che i diritti fondamentali in Ungheria non siano più garantiti “. L’Unione europea non può, secondo la Efj, continuare a voltare la testa dall’altra parte di fronte a una simile situazione. La Federazione ha fatto appello alla Commissione europea perché faccia partire un’inchiesta sulla proprietà dei media ungheresi e sulla progressiva distruzione del pluralismo nel paese. Una missione internazionale indipendente ha, già nel dicembre scorso, messo in evidenza come il pluralismo e la libertà di espressione siano stati in gran parte smantellati dal Governo Orbán.

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