La COP sei tu

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Ultime generazioni per fermare gli ultimi gradi di temperatura che ci separano dal “non ritorno”. La COP 25 – Conferenza climatica di Madrid – ripete l’allarme di quella di Parigi. Dove si posero dei limiti alle emissioni, ma senza sanzioni. E il risultato è stato più che modesto, mentre gli eventi estremi – alluvioni, uragani, siccità, incendi – si sono moltiplicati.

Perché questo fallimento? Siamo forse attratti dal biocidio?
La risposta è complessa. Ma gran parte della questione sta nel fatto che il capitalismo è ancora molto più forte dell’ambientalismo.  Il profitto – tranne eccezioni – non si pone il problema del veleno che genera. Un veleno soprattutto culturale perché fondato sulla competizione, non sulla collaborazione; sulla gerarchia del lusso, non sulla dignità dei bisogni. Ma alla base del fallimento degli impegni ci siamo noi. Con le nostre abitudini eco-resistenti. L’ecologia praticata impone sobrietà, intelligenza, generosità generazionale. Cioè, la grande scomodità di cambiare abitudini: meno auto, meno carne, meno sprechi. Parafrasando uno slogan pubblicitario, ognuno si potrebbe dire: la COP sei tu.

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