Il Premio Articolo 21 a Rosa Maria Dell’Aria: “I ragazzi devono difendere la libertà e i diritti di tutti”

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C’è un Italia che non si rassegna e continua a difendere una cultura dove è legittimo esprimere le proprie opinioni, senza dover subirne le conseguenze, come è accaduto alla professoressa Rosa Maria Dell’Aria di Palermo, a cui è stato consegnato il Premio Articolo 21 a Roma il 15 luglio scorso. Sospesa per quindici giorni per non aver per non aver vigilato il lavoro dei suoi studenti in cui si erano pronunciati, accostando (secondo l’accusa) le leggi razziali del 1938 al Decreto Sicurezza del Governo. La solidarietà nei suoi confronti non è mancata per per un provvedimento considerato ingiusto da tutti coloro credono nella possibilità di esercitare  il diritto di libertà del pensiero, senza per questo dover subire censure o provvedimenti limitativi della propria professione.

A premiare la professoressa Dall’Aria è salito sul palco Roberto Zaccaria ex presidente della RAI che nella sua lunga carriera anche politica è stato professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Firenze e attualmente socio di Articolo 21. Questa la motivazione del Premio: «Efficace per aver consentito ai suoi studenti di interpretare il presente alla luce della storia passata, pagando per questo un prezzo altissimo nel suo lavoro, come la sua psiche, e subendo un provvedimento punitivo che colpisce il principio costituzionale della libertà di insegnamento».  Rosa Maria Dell’Aria si presenta come una donna molto umile e mite di carattere quanto risoluta nel difendere la sua onestà intellettuale.

«Un’occasione rara poterla conoscere e ringraziarla – così Roberto Zaccaria ha voluto accoglierla per consegnarle la targa di articolo 21 e FNSI –  e tutti sappiamo che stiamo vivendo in un’Italia capovolta,  bisognerebbe modificarla sulla carta geografica. Un Paese proiettato nel Mediterraneo e un porto naturale che decide di chiudere i porti, addotta una legge sulla legittima difesa e consente di andare assolti senza che un giudice posso neanche sindacare il comportamento di chi ha sparato. È stata varata  una legge dal nome  Decreto sicurezza chiamato bis dove è prevista una multa da cinquanta mila euro aumentata  ad un milione di euro  a chi salva le vite umane.  Come meravigliarci se c’è una professoressa che esercita la libertà di insegnamento dicendo leggete il presente alla luce di quello che è successo nel passato? Forattini rappresentava Craxi con gli stivaloni neri e mi chiedo allora a quale sospensione doveva essere condannato? Penso a Bertold Brecht il quale  raccontava la storia rappresentando i simboli del nazismo che stava per nascere. Ora in questa Italia capovolta succede anche di ricevere un provvedimento di sospensione ma Articolo 21 la ripaga con questo premio per quello che ha subito. Dico questo timidamente perché sono stato pure io un professore».

Il microfono è poi passato all’insegnante arrivata da Palermo: «Sono onorata di essere qui e ricevere questo premio che dedico ai miei studenti, i quali quando sono tornata mi hanno detto “professoressa noi siamo tutti con lei perché ci ha insegnato sopratutto a non avere paura ad esprimere le nostre idee, le nostre opinioni ma con rispetto e secondo verità”. Io sono contenta di questi di ragazzi che  vogliono imparare ad essere autentici veri senza aggredire senza usare le parole d’odio che purtroppo sono così di moda oggi. Ma devono difendere la verità, devono difendere i loro diritti senza scoraggiarsi mai.

Il fatto che la senatrice Cattaneo e la senatrice Segre ci abbiamo invitato in Senato mi ha molto rincuorati. Per me è stata un’esperienza indimenticabile. E soprattutto ha reso i ragazzi ancora più consapevoli del dovere di combattere e salvaguardare la nostra  bella Costituzione che ci garantisce la libertà come hanno ricordato in Senato. La tempesta si annuncia goccia a goccia – ha poi spiegato la docente –  e allora bisogna essere vigili, combattere e dire le cose come sono. I ragazzi hanno ravvisato pur con le dovute differenze nella consapevolezza che c’è una distanza enorme
tra l’Olocausto è quello che accade oggi ma hanno anche denunciato la presenza di una violazione dei diritti umani. Hanno visto nella chiusura dei porti, nella negazione all’assistenza sanitaria, nello sgombero dei centri di accoglienza, una negazione di questi diritti e soprattutto un mancato rispetto alla dignità della persona umana mentre loro credono nel rispetto di tutti, anche di chi è diverso da noi e viene colpito dalle parole d’odio. Questi sono soprattutto i migranti ma anche i disabili e le donne. Gli studenti invece vogliono veicolare altri valori come l’accoglienza, l’inclusione, i valori della democrazia, ed è per questo che dobbiamo aiutarli e renderli consapevoli e forti» – ha concluso Rosa Maria Dell’Aria – applaudita dalla platea che le ha tributato il giusto riconoscimento per le sue parole a testimonianza di quanto sia importante formare le nuove generazioni al libero pensiero e diventare soggetti protagonisti di una società civile in grado di respingere ogni forma d’odio e di razzismo.


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