Addio a Giorgio Arlorio, sceneggiatore di Queimada e Ogro

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Questa mattina ci ha lasciato Giorgio Arlorio. Il compagno di una vita, l’amico generoso e amato di una vita, un grande sceneggiatore ma ancora di più un grande intellettuale, un militante della politica e della cultura, l’anima intelligente del gruppo nazionale di lavoro sulla cultura di Rifondazione. Un comunista, sempre. Lo vogliamo ricordare con una sua bellissima poesia scritta per il compleanno di Citto due anni fa:

Caro Citto, ciao. 

È ora di abbandonare la pessima abitudine di calcolare il tempo che ci resta, prendendo come unità di misura l’anno solare.

Sostituiamola con il nano secondo. E il nostro tempo dilaga verso cifre infinite.

Perché infinito è il tempo del sentimento.

Del volersi bene.

Del condividere: tanto le gioie, impreviste, inattese, quanto la perenne condizione del dolore: nostro, degli altri, del  mondo, dell’umanità.

Del continuare a camminare insieme.

Grazie alla forza più concreta che ci sia.

Quella che – anche per dovere di rima – si chiama UTOPIA.

Ti saluto con l’altra parola, semplice e luminosa.

E – almeno per noi – mai dimenticata, mai svilita.

CIAO, COMPAGNO.”

Ciao, Giorgio


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