Migranti. Le famiglie accoglienti: “Fateli sbarcare, li ospitiamo noi”

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La proposta delle famiglie che a Bologna hanno accolto un neomaggiorenne con il Progetto Vesta. “Non è possibile che ci sia una crisi istituzionale per 30 persone salvate. Visto che sembra che non si possano accogliere, ci offriamo noi, senza oneri per lo Stato”

 

BOLOGNA – “Fateli sbarcare, mandateli a Bologna e noi li accoglieremo”. A parlare è Fabrizio Tonello dell’associazione Famiglie accoglienti di Bologna, un gruppo di cittadini che ha partecipato al Progetto Vesta per l’accoglienza in famiglia e che ha ospitato a casa un migrante neomaggiorenne. Alcune di loro stanno ancora ospitando i ragazzi, anche se il progetto risale ormai a tre anni fa. Nella giornata del 9 maggio sono due i salvataggi avvenuti in mare: 36 persone sono state salvate dalla Marina militare italiana, altre 30 tra cui una bambina di un anno dalla Mare Jonio. Su entrambe le richieste di sbarco, il ministro degli Interni Matteo Salvini ha ribadito il suo “no”. La Marina militare gli ha fatto presente di aver salvato “persone in pericolo di vita”, visto che l’imbarcazione su cui si trovavano stava affondando. È stato il premier Giuseppe Conte a sbloccare la situazione: la nave Stromboli sulla quale i migranti salvati dalla Cigala Fulgosi sono stati trasferiti attraccherà al porto militare di Augusta. Nel caso della Mare Jonio lo sbarco avverrà a Lampedusa.

“Siamo indignati e scandalizzati dalla politica illegale e incostituzionale dei porti chiusi. Non è possibile che ci sia una crisi istituzionale ogni volta che delle persone vengono salvate in mare – dice Tonello – In Italia la stragrande maggioranza dei circa 6 milioni di migranti è regolare ma sembra che non si possano accogliere questi, allora ci offriamo noi, senza oneri per lo Stato ”. Ecco dunque la proposta dell’associazione Famiglie accoglienti che riunisce una quarantina di nuclei familiari. “L’articolo 10 della Costituzione dice che queste persone hanno diritto di chiedere asilo, tanto più se si trovano sul territorio italiano qual è una nave della Marina militare – dice Tonello – Da parte nostra, cercheremo di coinvolgere altre associazioni e le istituzioni”. (lp)

Da redattoresociale


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