Reggio Calabria, l’Antimafia libera e non “assistita”

0 0

di  Giuseppe M. Angelone

reggio non taceREGGIONONTACE è un movimento spontaneo di cittadini che nasce all’indomani della bomba alla Procura Generale di Reggio Calabria il 3 gennaio del 2010 da una catena di telefonate e sms che radunano davanti al portone della Procura alcune centinaia di persone che si impegnano nel sostegno alla Magistratura ed alle Forze dell’Ordine nella lotta alla ‘ndrangheta, da un lato e nel risveglio della coscienza civile dei concittadini, dall’altro.
Caratteristiche fondamentali del Movimento, oltre al moto spontaneo che ne ha determinato la nascita, sono: l’assoluta gratuità dell’impegno di ciascuno; il rifiuto di ogni tipo di finanziamento pubblico; l’affrancamento da ogni tipo di leaderismo; la collegialità e democraticità delle decisioni.
Sin dalla nascita del Movimento ci siamo posti come cittadini, con storie e appartenenze diverse, che intendono partecipare attivamente alla vita pubblica riappropriandosi di spazi che certa politica ha progressivamente tolto nella nostra Città, nella nostra Regione e nel nostro Paese.
Si  instaura così uno stile fatto  di incontri pubblici di tipo assembleare in cui ciascuno può liberamente intervenire, dialogare, proporre iniziative, idee, contenuti che poi un coordinamento, anch’esso spontaneo e aperto a tutti, si incarica di concretizzare e di promuovere.
Dal primo di questi incontri nasce il “Manifesto” del Movimento i cui contenuti ricalcano i concetti sopra esposti e impegnano ad un’attività costante nel tempo di resistenza alla ‘ndrangheta, di denuncia, di cittadinanza responsabile nella ricerca della giustizia sociale e della buona politica.
Per i primi anni si mantiene l’impegno iniziale di un’ iniziativa il 3 di ogni mese, inoltre si scende in piazza e per strada tutte le volte che si manifestano minacce alla Magistratura,  cosa che in quell’anno e nei successivi avviene numerose volte.
Emblematica, tra le altre la manifestazione del 27 aprile 2010 in cui, a seguito dell’arresto di un boss, mentre le tv nazionali sottolineavano le proteste contro le istituzioni di uno sparuto gruppo di suoi parenti, più di 400 persone, per la prima volta nella storia di Reggio, davanti alla Questura applaudivamo e ringraziavamo le Forze dell’Ordine per il lavoro svolto al servizio della città.
Di seguito si avviano attività tese a stimolare la partecipazione, a chiedere la trasparenza ed il ripristino della legalità nella gestione della cosa pubblica.
Tra le varie iniziative di questi anni: la proposta di un “Patto alla luce del sole” con  le segreterie di partito e i candidati alle elezioni comunali del 2011. Il risultato di questa richiesta mise in evidenza l’ autoreferenzialità della  classe politica: dei circa settecento candidati, solamente uno (che non fu eletto) sottoscrisse il patto, presentando tutta la documentazione nei tempi  richiesti.
La richiesta di un’assemblea pubblica comunale  ai sensi dello Statuto del Comune che si tenne per la prima volta l’11 gennaio 2013 dopo aver vinto, in merito, un ricorso al TAR.
Le pressioni diuturne alle varie amministrazioni comunali, Commissione Straordinaria compresa (il Consiglio Comunale è stato sciolto nell’ottobre 2012 per contiguità con la ‘ndrangheta), di attuazione di tutti gli strumenti di partecipazione popolare previsti dallo Statuto.
L’esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti sul bilancio comunale, sostenuto dalla raccolta di oltre 5.000 firme.
Numerose iniziative sulla salute pubblica, gli alloggi popolari, l’ambiente, il bilancio comunale, le commemorazioni di magistrati simbolo come Falcone e Borsellino, si succedono con cadenza regolare da allora fino ad oggi.
Durante l’estate poi,  le iniziative del “Cortile degli Ottimati”: un programma di incontri oltre che sui temi della legalità e della giustizia anche sull’economia, l’immigrazione e l’accoglienza, la politica ed ogni altra tematica di attualità che investa la coscienza civile e la difesa dei diritti umani e dei valori che sono alla base della nostra civiltà.
Reggionontace interviene costantemente su tutti i temi della cittadinanza in particolare su quelli che investono la vita dei più deboli, degli ultimi e lo fa con il suo proprio stile di sobrietà, schiettezza, gratuità.
Questo rende tutti noi liberi da qualsiasi condizionamento e remora per poter rendere un servizio migliore, più efficace e credibile.

Da mafie


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21