“Sui diritti non si torna indietro”. Articolo 21 con Luisa Betti alla manifestazione contro il Congresso mondiale delle famiglie di Verona

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Nel weekend Verona si riempirà di migliaia di persone che, con incontri, convegni, dibattiti e manifestazioni, esprimeranno il loro dissenso contro il Congresso Mondiale delle Famiglie (World Congress of Families, WCF) che in quelle stesse ore si svolgerà al Palazzo della Gran Guardia della città, dopo solo due mesi dall’ultimo congresso che si è svolto a settembre in Moldavia. Un raduno che coinvolge partiti e movimenti dell’ultra destra cristiana globale che in nome della “famiglia naturale”, portano avanti politiche e campagne volte al ripristino del matrimonio per sempre e del pater familias, occultando violenza domestica e cancellando diritti acquisiti come l’interruzione volontaria di gravidanza. Una guerra condotta congiuntamente da movimenti ultracattolici e di estrema destra, che ha come primi obiettivi l’autodeterminazione delle donne e i diritti civili, per poi allargarsi al restringimento dei diritti di tutti: dalla repressione della libera informazione a quella del libero pensiero.

All’incontro, oltre al vicepresidente del consiglio e ministro dell’Interno Matteo Salvini, ci saranno il ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana, il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, il senatore della Lega relatore del contestato ddl 735 sulla riforma della famiglia, Simone Pillon, il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, il sindaco di Verona, Federico Sboarina, la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, il presidente del Family Day Massimo Gandolfini, che interverranno insieme a esponenti politici di governi dove l’omosessualità è perseguita e dove l’aborto è illegale.

Organizzata dal movimento Non Una di Meno, la rete femminista estesa su tutto il territorio con 70 nodi in altrettante città italiane, la tre giorni avrà il suo momento di aggregazione al corteo del 30 marzo alle ore 14.30 da Porta Nuova a Piazza 25 aprile, a cui  parteciperanno molte realtà, tra associazioni e movimenti, con la richiesta di aderire alla contestazione tutti uniti senza bandiere e sigle ma con una forte comunione d’intenti.

Tra le iniziative ci saranno convegni sull’ideologia del gender con ricercatrici europee, laboratori di piazza per insegnanti sull’educazione contro sessismo e razzismo, proiezione del documentario “Aborto, le nuove crociate” della tv franco-tedesca Arte sugli attacchi alle leggi che regolano l’aborto, proiezione del cortometraggio sulle lotte LGBTQ in Uganda con Najib Kabuye. Eventi e incontri che termineranno domenica 31 con l’assemblea internazionale dove saranno presenti, tra le altre, Marta Dillon, la femminsta che ha creato Ni Una Menos Argentina, e attiviste provenienti dal Regno Unito, dalla Polonia, dalla Croazia, dalla Francia e dai Paesi Bassi.

La conferenza stampa per la presentazione di “Verona Città Transfemminista” si terrà venerdì 29 marzo alle ore 11.30 presso Circolo della Rosa – via Santa Felicita, 13.

Info: https://nonunadimenoverona.com/ https://www.facebook.com/nonunadimenoverona/ https://www.facebook.com/nonunadimeno/

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