50 anni di Alan Ford

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Nel maggio 1969 la casa editrice milanese Corno, che aveva importato i supereroi americani della Marvel, pubblicava il primo numero di Alan Ford, un nuovo fumetto ideato dalla coppia Magnus & Bunker (pseudonimi del disegnatore bolognese Robero Raviola e dell’autore milanese Luciano Sechi), già autori di due noir di discreto successo quali Kriminal e Satanik.

La copertina era firmata da Luigi Corteggi, il formato era lo stesso e le classiche 120 pagine suddivise, come sempre, in due vignette ciascuna.

Ma quello che apparve subito rivoluzionario, e che ne avrebbe determinato il futuro successo, era il fatto che per la prima volta un fumetto italiano trattava una parodia a sfondo spionistico ambientata a New York, alternando il grottesco alla denuncia sociale.

E in breve le vicissitudini dello scalcagnato gruppo investigativo TNT con base nel negozietto di fiori sulla V° Avenue di Manhattan, divennero un vero e proprio cult del quale io, come tutti i miei coetanei del tempo, non potemmo più fare a meno.

Intorno al protagonista belloccio e un pò tonto, che aveva le sembianze dell’attore Peter O’ Toole, gravitavano alcuni personaggi straordinari, come il pigro La Cariatide, il saccente Numero Uno dagli anni indefiniti e grande vecchio del gruppo, il conte Oliver, nobile spiantato dalla mano lesta, il nasuto e lamentoso Bob Rock, l’acciaccato Geremia, il fedele soldato Sgrunt e gli animali mascotte Cirano, e Squitti.

Memorabili anche alcuni avversari storici del gruppo, diventati a loro modo insostituibili protagonisti, dallo straordinario Superciuk, definito “la minaccia alcolica”, dimesso e goffo spazzino che si trasformava, grazie a un vino Barbera scadente, in un anti Robin Hood che rubava ai poveri per dare ai ricchi che sporcavano meno per terra, all’astuto Gommaflex che la farà da padrone nella successiva serie televisiva Gulp e dalla seducente e perfida Margot al boss della mala Piccolo Cesare futuro redento.

Non meno azzeccati anche altri coprotagonisti divenuti in breve tempo del “classici”, dai tre fratelli gemelli delinquenti di Bob Rock, chiamati Tim, Tom, Tumb, perché quello fu il rumore che ai tempi fece il padre stramazzando sulle scale dell’ospedale quando apprese che gli erano nati ben quattro figli, ai due sfortunati amori di Alan, Linda e Brenda, entrambe finite maluccio.

Come per Diabolik chi sei, uscito solo al sesto anno di pubblicazione dell’altro grande fumetto italiano di quegli anni, si dovrà attendere il numero 50, dal titolo Così nacque il gruppo TNT per sapere la vera storia di tutti.

La magia finì sei anni dopo, con il n. 76 Mi ricordo che.., e la dipartita improvvisa di Magnus che pose fine a quello che era stato un irripetibile sodalizio.

In occasione del 50°, leggo che sono partite le meritate celebrazioni, io per mio conto conservo ancora a casa di mamma, quale preziosa reliquia, tutti gli originali di quello che è stato un caposaldo della mia adolescenza.


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