Chiusura del CARA di Castelnuovo Di Porto gestita in modo disumano, sbrigativo e caotico

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La settimana scorsa abbiamo assistito con sgomento ad una vera deportazione dei migranti dal CARA di Castelnuovo Di Porto, che era il secondo centro per rifugiati e richiedenti asilo in ordine di grandezza, subito dopo quello di Isola Capo Rizzuto. Contestiamo le modalità e i tempi dello sgombero che è avvenuto a nostro avviso in modo disumano, sbrigativo e caotico. Ci chiediamo se siano state rispettate tutte le norme nazionali, la Costituzione italiana e le norme internazionali in termini di diritti umani.

La decisione del ministro dell’Interno di mandare l’esercito per sgomberare il centro che rappresentava una positiva esperienza di integrazione locale, sembra far più parte di una strategia per smantellare il sistema di inclusione che, seppur con alcune difficoltà, funziona. Abbiamo invece bisogno di misure ponderate, rispettose dei diritti delle persone e delle attività di chi ha agito per una vera inclusione. Insicurezza, caos, disorientamento e violazione dei diritti dei migranti sono invece il risultato di questa scelta.

Appare evidente che la modalità scelta per condurre questa operazione rientri in uno scenario propagandistico per soddisfare le promesse elettorali invece di creare azioni sinergiche, ponderate e concordate con gli enti locali efficaci per persone che si trovano già in condizioni di vulnerabilità.

Ribadiamo che non siamo in guerra e non vi è alcuna necessità di agire in emergenza; si tratta di esseri umani, con sentimenti e legami affettivi, legami lavorativi, amicizie; non sono bestie.

Un esempio è la drammatica Storia di Mouna Alì: 24enne somala con la protezione umanitaria che ha perso il diritto ad una tutela dopo il decreto sicurezza; solo grazie alla generosità del sindaco di Castelnuovo Di Porto, Riccardo Travaglini, Mouna non finirà, per ora, sulla strada.

Crudeltà gratuita è riservata ai bambini che da un giorno all’altro devono abbandonare scuola, amici, insegnanti e qualsiasi legame che finalmente li faceva sentire accolti. Questi bambini e queste famiglie hanno già subito diversi traumi; non hanno bisogno di altre tragedie. Non si può continuare con misure disumane, frettolose non rispettose dei diritti umani; chiediamo che non vi siano altre azioni simili.

La nostra solidarietà va alla città di Castelnuovo Di Porto, al suo sindaco Riccardo Travaglini e a tutti i cittadini che si sono attivati in modo straordinario per aiutare gli ex ospiti della struttura. I nostri pensieri vanno anche ai 120 operatori che rischiano di perdere l’occupazione a causa di questa operazione.

Firmato:

REDANI (Rete della Diaspora Africana Nera in Italia)
Movimento Cara Italia
Articolo 21
Città Futura, Frosinone
Kellam Onlus
Movimento Degli Africani
Associazione Speranza Italia
National Union of Nigeria Associations in Italy (N.U.N.A.I.)
Nigerians in Diaspora Organization – Italy
Associazione per i Diritti Umani
Alleanza dei Romeni
Balobeshayi


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