Editoria. “L’azzeramento dei contributi pubblici sarebbe un colpo mortale”

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«A qualche ora di distanza dall’ennesimo messaggio del Presidente della Repubblica sulla libertà di stampa, è stato depositato da un parlamentare dei Cinque Stelle un emendamento alla legge di Bilancio, che ci risulta sia fra quelli ammessi con il via libera del governo, nel quale si parla formalmente di riduzione progressiva della dotazione del fondo dell’editoria ma che, di fatto, porterebbe all’azzeramento di questo fondo, come i Cinque Stelle hanno da sempre dichiarato». Lo afferma il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, rilevando che «si sta cercando di portare a compimento un disegno di sostanziale indebolimento dell’informazione nel nostro Paese».

«Per il Primorski Dnevnik – aggiunge Carlo Muscatello, presidente dell’Assostampa Fvg e componente della giunta esecutiva Fnsi – l’azzeramento dei contributi pubblici sarebbe un colpo mortale dopo che in oltre settant’anni di storia il giornale è sempre stato la voce stessa di una comunità. Se fino a oggi, in mezzo a tante ruberie, c’è stato un uso virtuoso dei denari pubblici a favore dell’editoria, ebbene, questo è il caso del quotidiano triestino della minoranza linguistica slovena. Un provvedimento che, se diventasse legge, andrebbe contro il dettato costituzionale e penalizzerebbe anche il Novi Glas, il Novi Matajur, la Voce del Popolo di Fiume e, in Alto Adige, il Dolomiten».

Fra le reazioni politiche, da segnalare la dura presa di posizione della senatrice del Pd Tatjana Rojc. “Faccio appello al Capo dello Stato: la minoranza linguistica slovena sta per essere imbavagliata e ammutolita, privata definitivamente dei suoi giornali che da oltre 70 anni raccontano la vita della nostra comunità.” Il grido di allarme “accorato” e “amareggiato” viene dall’esponente della minoranza linguistica slovena, che tra le migliaia di emendamenti alla legge di stabilità si è imbattuta in quello del deputato del M5s Adriano Varrica, che per conto del suo gruppo ha proposto un articolo aggiuntivo, il 59 bis, che propone “l’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria”. Nel testo dell’emendamento, come riporta Rojc, “è prevista l’abrogazione di tutti i finanziamenti pubblici ai giornali della minoranza slovena e anche di altre minoranze.

Si tratta di un mortale colpo alla libertà di espressione per una delle minoranze storiche dell’Italia. Solo il fascismo era arrivato a questo punto. Il M5S, con un attacco senza precedenti nella storia repubblicana, vuole decretare l’abolizione della minoranza linguistica slovena che attraverso la libera stampa mantiene la propria identità. Mi appello al presidente Mattarella che, non più tardi due giorni fa a Merano, ha riaffermato che la libertà di stampa e la tutela delle minoranze linguistiche sono due valori importanti sanciti dalla Costituzione e che il rapporto tra tutela delle minoranze e la libertà di stampa è un elemento importante della nostra Repubblica. Non è soltanto un diritto fondamentale, ma è anche un interesse generale della Repubblica l’esigenza di tutelare le minoranze, le culture, le identità e insieme la libertà di stampa che richiede anche sostegni dello Stato”.


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