#VoceAiGiornalisti (e non solo). Oggi 12 giugno a Napoli

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Non solo #VoceAiGiornalisti per la manifestazione nazionale contro i bavagli e il precariato, che si svolgerà martedì 12 giugno alle ore 11 nella struttura comunale di Piazza Forcella, in via Vicaria Vecchia 23, luogo simbolo della città dedicato ad Annalisa Durante (la ragazza di 14 anni uccisa per errore durante un conflitto a fuoco tra esponenti della criminalità organizzata ); ma una luce sarà accesa anche sulle periferie di Napoli, durante il secondo incontro indetto dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, dopo quello di Milano del 30 maggio scorso su lavoro e contratto. In primo piano per l’evento, organizzato dal Sindacato Unitario Giornalisti della Campania, la realtà del Gridas (www.felicepignataro.org), l’associazione di Scampia fondata da Felice Pignataro, faro di speranza in un quartiere difficile, che adesso rischia di essere sfrattata dalla sede storica. Al dibattito parteciperanno i vertici della Fnsi e delle Associazioni regionali di Stampa, i presidenti degli organismi di categoria, i colleghi che vivono sotto scorta e Mirella La Magna (“compagna di vita” di Felice).

Felice Pignataro, scomparso il 16 marzo del 2014, era un uomo libero. Le belle parole e i buoni propositi non li ha relegati in una vaga e astratta “filosofia del non-luogo”. Ma li ha metabolizzati, sviscerati, partoriti. E questi si sono manifestati alla gente comune sotto forma di colori, fantocci, fumetti, murales, cortei carnascialeschi.   Nel 1981, con Mirella e altri, ha fondato l’associazione culturale Gridas (Gruppo Risveglio dal Sonno) allo scopo di offrire strumenti per risvegliare le coscienze assopite. Nell’ambito delle attività svolte con il Gridas si è caratterizzato come “il più prolifico muralista del mondo” (definizione data da E. H. Gombrich, del Warburg Institut di Londra) realizzando oltre 200 murales in giro per l’hinterland napoletano, ma anche nel resto d’Italia. In questi anni l’associazione è stata un punto di riferimento per tutti i movimenti che si proponevano un cambiamento-miglioramento delle condizioni di vita nella società e il riscatto per gli emarginati e i disagiati: il movimento dei disoccupati organizzati, la consulta handicappati, i Cobas, l’UILDM per i distrofici (murales nella loro sede ai Camaldoli), realizzando con loro striscioni, manifesti linoleografati, autoadesivi, murales, per rendere più visibile nel tempo la testimonianza delle loro lotte.

Nel 1983 Pignataro ha creato a Scampia il Carnevale di quartiere che è divenuto una tradizione che tuttora persiste coinvolgendo, la domenica di Carnevale, sempre più associazioni, realtà e cittadini: autogestendosi e gratuitamente, ci si coordina su un tema deciso insieme, confrontandosi in un impegno civile, costante e dal basso per migliorare il quartiere e la società. Felice è stato un punto di riferimento importante per gruppi e associazioni in lotta che lo hanno trovato sempre disponibile a supportare le proprie battaglie con la sua poliedrica arte creativa.  Eppure questa importante realtà (“Ha fatto più un solo Carnevale di Pignataro che cento azioni di polizia”, scriveva Roberto Saviano), rischia di chiudere e, addirittura, potrebbe essere sostituita “FelìMetrò”, la metropolitana di Piscinola/Scampia dedicata proprio a Pignataro.

“Se il Comune di Napoli si è mostrato in otto anni –  spiegano dal Gridas – praticamente inerte nell’impedire lo sgombero del ‘Gridas Bene Comune’, la Municipalità 8 di Napoli  non si mostra da meno nel proporre di intitolare la stazione metropolitana di Scampia-Piscinola a Enrico Caruso. Con tutto il dovuto rispetto per l’artista, ci sembra assurdo che non si sappia che da cinque quella stazione è dedicata a Felice Pignataro, ribattezzata dal settembre 2013 Felìmetrò, parafrasando il corto di Désirée Klain ‘Perimetrò’ che conteneva l’intervista a Felice da cui fu poi realizzato il film “Felice!” in co-regia con Matteo Antonelli”. La stazione è caratterizzata da allora dalle gigantografie di murales, carnevali, locandine che hanno fatto e che sono la storia di Scampia. Una Scampia che chiese un proprio apporto di arte, significato, bellezza maturato nel quartiere più denigrato d’Europa”. “Si ignora  – continuano dal Gridas – che frotte di turisti vengano ormai in modo sempre più frequente a Scampia, in tour gratuiti, con la guida di Mirella La Magna, ammirino queste opere, spesso in tour organizzati e inseriti nella programmazione nei Metro Art Tour Napoli,  sebbene siamo orgogliosi del fatto che la nostra sia una ‘metro artigianale’ con genesi e percorso inverso alle più acclamate ‘Metrò dell’Arte’ che nessuno si permetterebbe di ‘soppiantare’ o affiancare con progetti completamente differenti”. #IlGridasnonsitocca!


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