Scompare Luigi Necco. Cronista-cronista ed eccellente narratore

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Se ne è andato Luigi, Luigi Necco. Volto storico di 90 minuto negli anni degli scudetti del Napoli di Maradona. Lo voglio ricordare qui perché è stato collega per un decennio, alla Rai di Napoli, nei “mitici” anni 80. Luigi lo trovai già in redazione quando nacque la terza rete e io fui assunto a Napoli, era il 12 gennaio 1980. Avevamo un capo redattore straordinario, Baldo Fiorentino, colleghi come gli scrittori Luigi Compagnone e Domenico Rea, e poi c’era lui, Giggino, con due g. Il punto di riferimento del Tg1. Il calcio, certo, gli dava la popolarità ma lui non era un esperto di pallone, era un cronista-cronista, un eccellente narratore. La presa diretta mentre l’operatore riprendeva la scena, la diretta, il montaggio. Quelli erano anche gli anni del terrorismo e della camorra, del terremoto e del rinascimento napoletano. E lui stava sempre sul “pezzo”. Luigi Necco fu ferito dalla camorra che gli sparò un colpo di pistola, ma imperterrito continuò a fare il cronista. Amava il suo Napoli ma fu straordinario sopratutto perché fece conoscere al grande pubblico i tesori della nostra terra, l’archeologia. Macinava speciali su Pompei, Ercolano, la Magna Grecia. Raccontava come sanno raccontare i cronisti. Ciao Luigi, ti abbiamo voluto bene e ogni volta che ci tornerai in mente, ti penseremo con un sorriso.


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