Mafia: Fnsi, Assostampa e Odg Sicilia al fianco di Paolo Borrometi e dei giornalisti di LiveSicilia

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Ordine e sindacato saranno in aula venerdì 13 ottobre al processo in cui il direttore del sito di informazione LaSpia.it deporrà contro Venerando Lauretta, indicato come autore di minacce nei suoi confronti. E se dalla vicenda di LiveSicilia «dovesse scaturire un processo anche per reati contro i giornalisti, Ordine, Fnsi e Assostampa saranno al fianco dei colleghi, come sempre».

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, il sindacato regionale e l’Ordine dei giornalisti di Sicilia saranno presenti in aula, venerdì 13 ottobre, al processo in cui, a Ragusa, Paolo Borrometi deporrà contro Venerando Lauretta, uno dei boss di Vittoria, indicato come autore di minacce nei confronti del giornalista modicano.

«Chiunque venga chiamato a rappresentarli, Ordine e sindacato – spiegano in una nota congiunta i rappresentanti dei giornalisti – sono e restano parte civile nel dibattimento al fianco del collega e intendono ribadire l’impegno contro le organizzazioni mafiose, sempre particolarmente aggressive nei confronti dei cronisti siciliani: lo conferma un’altra vicenda, riguardante LiveSicilia, sottoposta a un tentativo di intimidazione da parte del figlio del boss Nuccio Mazzei, che nel 2014, accompagnato da un esponente politico locale, andò nella redazione di Catania a chiedere conto di alcuni articoli pubblicati dal sito di informazione sulla sua cosca, quella dei “carcagnusi”».

La recente diffusione dei contenuti di quell’incontro, che fu registrato dal Gico della Guardia di finanza, ha consentito di evidenziare come la testata avesse respinto le pressioni, “promettendo” che, a seguito di quella sgradita visita, gli articoli sui Mazzei sarebbero aumentati e non diminuiti.

«È un atteggiamento che merita tutto il sostegno possibile da parte degli organismi di categoria: se dall’inchiesta dovesse scaturire un processo anche per reati contro i giornalisti, Ordine, Fnsi e Assostampa saranno al fianco dei colleghi, come sempre», conclude la nota.


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