Giornata mondiale contro la censura online. Arrestati internauti in 55 paesi nel 2016

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Secondo l’ultimo Rapporto annuale di Amnesty International, nel 2016 persone che avevano espresso in forma del tutto pacifica le loro idee online sono state arrestate in 55 paesi. Di anno in anno, i governi stanno limitando sempre di più la libertà su Internet. Col sistema di blocco degli indirizzi IP, oggi Turchia e Arabia Saudita possono chiudere rispettivamente oltre 50.000 e 400.000 siti, compresi i portali di notizie e i social media. Il “Grande firewall” cinese continua a limitare l’accesso a Internet a oltre 800 milioni di utenti.
Sempre più spesso i governi chiudono l’accesso a Internet durante le rivolte e le proteste, come è successo in Etiopia lo scorso anno in più di un’occasione. Nel 2016 diversi governi hanno impedito l’accesso ad app di messaggistica dotate di crittografia, come Signal in Egitto e Whats App in Brasile.

L’anno scorso Yahoo ha confermato di aver collaborato con l’Agenzia per la sicurezza nazionale Usa per sviluppare un particolare software di sorveglianza che consentisse la scansione delle email dei suoi utenti a beneficio dell’agenzia. Ecco come un potente mezzo per favorire la libertà di parola e l’attivismo può diventare uno strumento di repressione. Anno dopo anno, la gamma di strumenti di censura e di sorveglianza online impiegati dai governi diventa sempre più sofisticata, con gravi conseguenze per la libertà d’espressione, per la creatività e per lo sviluppo scientifico, indispensabili per un futuro migliore.

La censura online è ulteriormente rafforzata dall’indifferenza di alcune tra le più grandi aziende rispetto alla privacy dei loro utenti. Il 21 ottobre 2016 Amnesty International ha segnalato che aziende come Snapchat e Microsoft non stanno adottando le protezioni basilari in materia di privacy sui loro servizi di messaggistica, mettendo così a rischio i diritti umani dei loro utenti. Solo tre delle 11 aziende prese in esame da Amnesty International nella sua “Classifica della privacy dei messaggi” prevedono la crittografia end-to-end di default su tutte le loro app di messaggistica.

In occasione del 12 marzo, Giornata mondiale contro la censura online, ProtonMail e Amnesty International hanno deciso insieme di far conoscere l’impatto globale delle restrizioni su Internet. ProtonMail, il principale servizio di e-mail criptate, è lo strumento privilegiato da giornalisti, attivisti, dissidenti e persone consapevoli dell’importanza della privacy. Oggi, quando i due milioni di utenti di ProtonMail residenti in 150 paesi faranno login, potranno leggere le ultime ricerche di Amnesty International sulla censura online.


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