Ci sarà anche a Libero qualcuno o qualcuna che voglia contestare quel titolo?

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In questi giorni ci è capitato di rispondere a muso duro alle aggressioni e alle ingiurie scagliate da alcuni esponenti grillini contro giornali e giornalisti, culminate nella lista degli sgraditi compilata dal deputato Di Maio, vicepresidente della Camera dei deputati. Lo abbiamo fatto perché quei modi e quei toni rimandano a stagioni già vissute e riecheggiano gli slogan di Trump in salsa casareccia.
Proprio perché non abbiamo mai tollerato e continueremo a non tollerare assalti ed aggressioni contro il diritto di cronaca, dobbiamo con altrettanta chiarezza e fermezza prendere le distanze da quei giornali e da quei giornalisti che usano il linguaggio dell’odio, alimentano il razzismo, il sessismo, la discriminazione verso ogni diversità.

Il quotidiano Libero ha titolato “Patata bollente” il pezzo dedicato a Virginia Raggi e alle vicende del comune di Roma. Non occorre essere un accademico della Crusca per cogliere il “Sottile” riferimento sessuale, l’allusione volgare e aggressiva, il dileggio personale, l’insulto gratuito che non ha nulla a che vedere con il diritto alla critica, anche la più estrema.
Dal momento che non abbiamo mai creduto alla via disciplinare al giornalismo non invieremo, nè invocheremo l’intervento dell’Ordine, ma vogliamo sperare che questo episodio possa suscitare un pubblico e duro dibattito dentro la professione e nelle redazioni. Ci sarà anche a Libero qualcuno o qualcuna che voglia contestare quel titolo?

Si potrà riaprire un dibattito sul linguaggio dell’odio, sul rispetto delle carte deontologiche e sull’autodisciplina? Chi come noi non è disponibile ad accettare nè nuove norme bavaglio, nè novelli tribunali popolari incaricati di ricercare la Verità, ha il dovere di respingere con la stessa determinazione le macchine del fango, le bufale, le ca pagine fondate sul l’odio ed il disprezzo degli altri e, in questo caso, delle altre. Non abbiamo apprezzato le esternazioni di Virginia Raggi contro giornali e giornalisti e non é escluso che tra qualche ora appena saremo costretti a polemizzare nuovamente con Lei e i suoi amici, ma di fronte a quel “Patata bollente” siamo con Virginia Raggi, ovviamente senza se e senza ma…


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