Partiamo dalle Olimpiadi, per dire basta al sessismo nello sport

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di Luisa Rizzitelli

Pensavamo tutti ad un fake. No, non poteva essere che di tre azzurre straordinarie, capaci di sfiorare una medaglia olimpica, si parlasse senza un briciolo di rispetto e con evidente sessismo. Non poteva essere che una testata giornalistica nazionale apostrofasse come “cicciottelle” donne che sono sacrificate per quattro anni per arrivare ai Giochi Olimpici (non alla sagra del pesce) e lottare per l’Italia. Non poteva essere che Il Resto del Carlino avesse deciso di parlare dell’aspetto fisico di queste campionesse e non di ciò che hanno dimostrato in gara. In inglese si chiama body shaming e consiste nell’ “insultare o etichettare una persona in base a come appare”. Invece, ahinoi, era tutto vero.

A confermarlo proprio le scuse del Direttore, forse nemmeno troppo convinte, Giuseppe Tassi, poche ore dopo su FB. La protesta, già partita in mattinata, non potevamo non rilanciarla noi di Assist Associazione Nazionale Atlete, che da 16 anni ci battiamo anche per questo. Questa vicenda ci è subito sembrata la storia gemella delle “4 lesbiche” che costò la cacciata del presidente della Lega Nazionale Calcio Dilettanti, Felice Belloli.

Decidiamo di protestare anche noi sui social e la quantità impressionante di visualizzazioni, commenti e condivisioni, dimostra che l’opinione pubblica sa ancora indignarsi. Migliaia di commenti, l’hashtag #cicciottelle che diventa trand topic su Twitter e la pagina FB de Il Resto del carlino travolta di proteste.

A difendere le arciere Guendalina Sartori, Lucilla Boari e Claudia Mandia che hanno concluso la gara a squadre ai Giochi Olimpici di Rio con il quarto posto, arriva anche il Presidente della Fitarco, Mario Scarzella. Una lettera aperta, al Direttore Tassi, senz’altro elegante, ma a nostro parere un po’ troppo morbida rispetto alla gravità della vicenda. Ma anche questo diventa un passo importante nell’indifferenza che spesso avvolge le offese sessiste alle atlete che le subiscono.

Si fa sentire anche la politica e a parlare per prime e con toni durissimi sono Josefa Idem, grande campionessa, ex ministra e ora senatrice, e Daniela Sbrollini, responsabile sport del PD. Nessuna parola (perlomeno ufficiale) arriva dal CONI, ma sui social network l’ira non si placa, anche perché l’articolo sessista del Carlino non è un caso isolato. Vengono segnalati ad Assist video, articoli e pezzi da “finto glamour” che fanno ribollire il sangue. La cosa più sorprendente e per quanto mi riguarda di maggiore soddisfazione, è che sono finalmente tantissimi gli uomini che non ci stanno, che si indignano.

Questa mattina, con una nota stampa lapidaria, l’editore del Resto del Carlino, Andrea Riffeser Monti, fa una cosa che forse testimonia un vero cambio di rotta sulla considerazione di casi simili: il direttore di Qs Quotidiano Sportivo Giuseppe Tassi viene sollevato dall’incarico e vengono rivolte le scuse “senza se e senza ma” alle campionesse Azzurre.

I social esultano e l’Associazione Assist prende atto di questa decisione, ritenendola adeguata alla gravità dell’accaduto. Ma proprio Assist decide di rilanciare il tema diffondendo una petizione, visto che non si tratta di un caso isolato. Tra le segnalazioni degli utenti un articolo di Libero.it che fa una carrellata sul fondoschiena della medaglia d’argento Rossella Fiamingo, Repubblica che diffonde un video nel quale l’unico obiettivo è scrutare tra le gambe e il fondoschiena del “libero” della Nazionale tailandese di volley e, per chiudere, la Gazzetta che ha proposto foto sexy della new entry del beach volley italiano a Rio, Becky Perry, piuttosto che parlare delle sue qualità tecniche e agonistiche.

Il punto diventa quindi: partiamo dalle Olimpiadi, per dire basta al sessismo nello sport, altro problema atavico dello sport femminile insieme agli stereotipi. Modelli a cui “devi” corrispondere per un certo tipo di media, i quali, guarda caso, si occupano di te solo se rispondi ai canoni di bellezza decisi dalla sub cultura dell’”atleta bamboloide”…

La petizione che si può sottoscrivere a questo link (https://www.change.org/p/rio2016-cominciamo-dalle-olimpiadi-basta-sessismo-nello-sport-qn-lanazione-qn-carlino), vuole dimostrare come sia finito il tempo in cui il problema del sessismo sia solo un problema delle donne. O, se non è finito, di sicuro è cominciata una nuova era, ed è iniziata nello Sport: quella del rispetto tra uomini e donne.

* Presidente Associazione nazionale atlete


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