“Il 17 aprile votiamo SÌ per dire no alle trivelle”. Intervista a Salvatore Micillo

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Salvatore Micillo, classe 1980, è il giovane parlamentare campano cui dobbiamo una legge importantissima, per la quale come Articolo 21 ci siamo battuti per anni. È grazie a lui, infatti, se è stato finalmente varato un testo all’altezza contro i cosiddetti eco-reati: quegli scempi compiuti ai danni dell’ambiente e del territorio che hanno avvelenato alcune zone del nostro Paese e, in particolare, quella che è tristemente conosciuta come “Terra dei fuochi”, un’area situata fra Napoli e Caserta avvelenata per decenni dallo sversamento di rifiuti tossici e da roghi dei suddetti rifiuti che indussero il boss pentito della camorra casalese Carmine Schiavone ad asserire già nel ’97 che in vent’anni, da quelle parti, sarebbero morti tutti. E Micillo, che viene da quella zona ed è entrato in Parlamento con il Movimento 5 Stelle proprio per restituirle una speranza, nell’agosto dello scorso anno è stato insignito da Legambiente con il premio “Ambiente e legalità 2015”.

In quest’intervista, il giovane deputato di Villaricca ci spiega per quale motivo lui e il suo movimento, il prossimo 17 aprile, voteranno SÌ al referendum che chiede di abrogare il rinnovo delle concessioni per trivellare il nostro mare, anche se, una volta scadute, dovesse esservi ancora gas o petrolio.

Cosa rappresenta il referendum del 17 aprile?
Un appuntamento che presenta diverse chiavi di lettura: per la politica di Renzi, per l’ambiente e per gli interessi delle lobbies. Con una sola espressione di voto potremmo dare una spallata a questo governo e alle scelte sbagliate che ha adottato su più fronti in questi mesi. Lo scandalo Guidi-Gemelli, col famoso emendamento che Renzi ha dichiarato come proprio, non lasciano dubbi, è il momento di mandarli tutti a casa”.

Da dove deriva e cosa chiede esattamente il quesito che sarà posto ai cittadini?
Il quesito è nella classica formulazione referendaria: barri sì per dire no. Dici sì per dire no alle trivelle. Si chiede al Governo di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le dodici miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo. Sebbene le società petrolifere non possano più ottenere nuove concessioni per estrarre in mare entro le dodici miglia, le ricerche e le attività petrolifere già in corso – secondo una norma approvata lo scorso dicembre – non hanno più scadenza certa. Con la vittoria del SÌ al referendum le attività petrolifere andranno progressivamente a cessare, secondo la scadenza “naturale” fissata originariamente, al momento del rilascio delle concessioni. Solo così si potranno tutelare le coste italiane e l’ambiente marittimo.

Lei e il M5S voterete sì: ci spieghi le ragioni di questa scelta.
Il Movimento 5 Stelle è presente dovunque ci sia da far sentire la voce dei cittadini o dell’ambiente. Dalla Terra dei fuochi alla Basilicata stiamo diventando le terre dell’emergenza, con l’ausilio di politiche che vanno contro i cittadini. Dobbiamo invertire questo corso,  con una politica a sostegno delle persone e dell’ambiente.

Alla luce della disavventura in cui è incappato il ministro Guidi, crede che questo episodio possa dare un nuovo impulso alle ragioni del SÌ?
Sicuramente, perché è venuto fuori ed in modo inequivocabile cosa si nascondesse dietro l’invito all’astensione. Noi invece ci auguriamo che gli italiani possano esprimere la loro indignazione verso le scelte di Renzi (che non è stato mai eletto passando dalle urne), barrando il SÌ.

Lei è tra i promotori della legge sugli eco-reati e viene dalla Terra dei fuochi, la zona in cui operò l’ispettore Mancini: cosa rappresenta per lei la tutela dell’ambiente, in qualità di parlamentare, di cittadino e di uomo del sud?
È un impegno verso i morti, anche giovanissimi, strappati all’amore delle proprie famiglie. È un impegno verso le nuove generazioni, cui stiamo per consegnare un mondo-pattumiera. È un impegno per chi ha lottato anche in solitudine come l’ispettore Mancini, un esempio per le istituzioni. Pur di giungere alla verità, aveva messo in conto di ammalarsi e quindi perdere la propria vita. Sono memorie troppo importanti perché cadano nell’oblio delle cronache. Solamente una legge poteva rappresentare il meritato tributo.

Quale futuro si augura per le nuove generazioni, dal punto di vista energetico e del modello di sviluppo?
Certamente non un futuro fossile! Uno sviluppo che rispetti ambiente, natura e popolazione.


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