E’ scomparso il sindaco che volle il monumento alla libertà di stampa

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Maurizio Filipucci era, malgrado l’età non certo avanzata, un politico ed un uomo (anzi, prima di tutto un uomo e poi un politico) vecchio stampo. Nel senso più positivo del termine. E’ stato un amministratore pubblico probo, un dirigente politico e sindacale di qualità che, oltre ad affrontare i problemi della sua comunità ha sempre pensato in grande e questo gli ha permesso di avere chiara la centralità del tema “libertà di stampa” ai fini di uno sviluppo vero della nostra democrazia. Per tale motivo fu rapido nell’accettare la proposta di Giampietro Saviotti (già componente della Giunta della FNSI), sostenuta dall’allora Presidente dell’Associazione stampa dell’Emilia-Romagna (ASER), Camillo Galba, anch’egli prematuramente scomparso, di realizzare a Conselice (Ravenna) un monumento alla libertà di stampa, poiché in quella zona operava una tipografia clandestina che stampava i giornali antifascisti durante la Resistenza. Proprio una vecchia macchina tipografica, una pedalina, fu scelta come elemento centrale del monumento, unico in Italia e con un solo altro caso conosciuto in Europa.

Ogni primo di ottobre viene cambiata la bandiera italiana che svetta sul monumento. Ogni anno una organizzazione sociale diversa dona al Comune la nuova bandiera.

Il nome di Filipucci resta, per noi giornalisti, indissolubilmente legato a questa bella iniziativa. La FNSI – a riconoscimento di tale impegno – gli consegnò la tessera “honoris causa” del Sindacato dei giornalisti. Cosa della quale fu sempre molto orgoglioso. Ora siamo noi giornalisti a provare orgoglio per averlo avuto tra noi, lui, non giornalista, ma forse più sensibile di una parte della categoria ai temi che dovrebbero vederci fortemente impegnati, come sono quelli della difesa e dello sviluppo dell’informazione libera.
Perdiamo non solo un amico, ma un “collega” impegnato e serio.

*già Presidente della FNSI          


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