Caso Cucchi, Anna Carino: “Ho deciso di parlare perché è giusto che a quella famiglia venga data giustizia”

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Io ho dovuto dare spiegazioni a mio figlio, quello più grande, grande per modo dire, ha solo nove anni. Ha sentito il telegiornale quando parlavano del padre, ha sentito il nome ed io, lì per lì, ho cambiato subito canale. Lui però ha fatto in tempo a capire e mi ha detto “mamma hanno detto il nome di babbo”. Io gli ho risposto “no, non è lui, ce ne sono tanti con quel nome, non sarà lui”. Però poi successivamente gli ho spiegato che purtroppo il padre anni fa ha fatto qualcosa di sbagliato e adesso dovrà pagarne le conseguenze e non si sa quali saranno.
Ha ventinove anni, Anna Carino, ed un matrimonio difficile da archiviare. Decide di parlare al tg3 del suo ex marito, il padre di due dei suoi tre figli, uno dei carabinieri indagati nell’inchiesta bis sulla morte di Stefano Cucchi. Per l’accusa, Raffaele d’Alessandro, avrebbe partecipato ad un “pestaggio violentissimo”.
Perché hai deciso di parlare?
Perché è giusto che a quella famiglia venga data giustizia. Ho voluto incontrare Ilaria, perché volevo chiederle scusa, per farle capire che mi dispiace e che avrei voluto parlare prima ma se non l’ho fatto è perché avevo paura. E dopo una pausa aggiunge: ho tre bambini! E quindi non è facile. Ilaria mi ha detto semplicemente grazie, immagino quanto possa essere stato difficile per lei.
Anna da quando è venuto fuori il nome dell’ex marito ha capito che quelle confidenze dette con spavalderia, potevano essere la verità.
E se ti venisse chiesto di testimoniare in aula in un futuro processo, ci andresti? Certo! Quale è la verità che conosci sul caso Cucchi? Tiene il respiro Anna poi risponde: Quello che lui mi ha raccontato, che loro quella sera gliene hanno date tante. Questo è il termine che lui usava. Lui era spavaldo nel raccontarlo? Si, purtroppo si. Lo raccontava quasi vantandosene, forse si sentiva intoccabile quindi ha voluto raccontare quella vicenda così, divertito.
Adesso dovrà aspettare i tempi della giustizia con nel cuore una certezza: qualsiasi cosa abbia potuto fare questo ragazzo, massacrarlo così di botte non è giustificabile.


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