Firmiamo l’appello di Amnesty per amplificare la voce libera di Raif Badawi

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Raif Badawi è un blogger fondatore di “Free Saudi Liberals”, un forum ideato per discutere del ruolo della religione in Arabia Saudita. Badawi, tramite il suo forum e  altre pubblicazione in rete,  ha espresso le sue opinioni  e per questo motivo  è stato condannato  dalla Corte d’appello di Gedda a 10 anni di prigione, 1000 frustate e una multa di 1.000.000 di rial sauditi (circa 196.000 euro). Raif Badawi è uno dei 12 prigionieri di coscienza in Arabia Saudita “colpevoli” di aver esercitato il proprio diritto alla libertà di espressione.
Amnesty International ha chiesto al re Salman bin Abdel aziz  Al Saud la sua immediata e incondizionata liberazione,  l’annullamento della sentenza e della sua condanna, di non procedere alla fustigazione e la liberazione immediata e incondizionata anche degli altri prigionieri di coscienza. Qua l’appello di Amnesty International: http://www.amnesty.it/Arabia_Saudita_attivista_online_apostasia

Recentemente è uscito anche in Italia, per la casa editrice Chiarelettere “1000 frustate per la libertà” una raccolta degli scritti di Raif Badawi, le sue sono parole importanti perché non solo mettono in luce quanto (come scrive lo stesso Badawi)  gli stati basati sulla religione rinchiudono i loro popoli nel cerchio della fede e della paura, ma sono esse stesse una sfida alla paura come ha detto Riccardo Noury portavoce di Amnesty International Italia.
L’Arabia Saudita è una nazione dove i diritti umani faticano ancor ad affermarsi: non è possibile esercitare la libertà di espressione, la propria volontà politica e la libertà di culto. Le donne non possono avere gli stessi diritti degli uomini compreso quello di guidare un’automobile e di accedere agli studi universitari. Le persone omosessuali rischiano la condanna a morte e, oltre la pena capitale, sono previste fustigazioni, compresa l’amputazione delle mani e dei piedi, per quelli, che in un paese che tiene conto dei diritti umani, non sarebbero considerati reati.
La voce di Raif Badawi  è uno spiraglio di luce, una speranza non solo per i cittadini dell’Arabia Saudita che desiderano la libertà, ma per tutte le persone che vivono oppresse a causa di regimi autoritari e oscurantisti, per tutti coloro che ritengono sacro il diritto a denunciare soprusi e di esprimere il proprio parere.
Esercitare la libertà di parola è una sfida al potere, una sfida che in questo caso costa vita e dolore: “
Tutta questa terribile sofferenza si è abbattuta su di me e sulla mia famiglia solo perché avevo espresso la mia opinione. È questo il prezzo delle parole che state per leggere”  si legge nel libro di Raif Badawi.

Invitiamo a firmare l’appello di Amnesty International, ad amplificare la voce libera di Raif  Badawi.


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