#Romasonoio, un invito a iniziare la cura di Roma dal proprio uscio di casa

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“In questo luogo si riallaccia l’intera storia del mondo, e io conto di essere nato una seconda volta, d’essere davvero risorto, il giorno in cui ho messo piede a Roma. Le sue bellezze mi hanno sollevato poco a poco fino alla loro altezza”. (Johann Wolfgang Goethe)

L’amara verità è che chi abita a Roma si è abituato a non sentirne più la disarmante bellezza, ad accettare quasi con naturalezza che tra le sublimi rovine la “monnezza” reciti un ruolo da protagonista così come accade in una pièce tragica e dolente. E rapidi sguardi raccontano che anche tra chi la sfiora per pochi giorni seguendo le orme di Goethe in cerca di commoventi misteri le abitudini barbare del bivacco e dello sfregio non tardano ad arrivare.

Il declino di una città è in primo luogo figlio di amministrazioni arroganti, incapaci e in alcuni casi colluse, ma chi è legato a Roma deve saper andare oltre le elevate tasse che è costretto a pagare e mutare il proprio sdegno in una “rivolta” d’amore. Una rivolta capace di cambiare le cattive abitudini e di spingere ognuno di noi a ripulire la città dal degrado che la soffoca.
Questo il senso di #Romasonoio, l’hashtag che incarna la proposta dell’attore romano Alessandro Gassmann, un invito a iniziare la cura di Roma dal proprio uscio di casa, con scopa e paletta senza celarsi dietro i soliti “ma” e “se” e scegliendo di abbandonarsi a un brivido di meraviglia, quello che ti regala l’abbandono dell’impotenza di fronte all’orrore.

Naturalmente le critiche dei benpensanti immobili sulle antiche poltrone non sono tardate ad arrivare, ma in Italia la polemica sterile è da sempre una delle rare certezze, un vento asfissiante che alimenta l’odore acre della mediocrità.
“La magia è credere in noi stessi. Se riusciamo a farlo, allora possiamo far accadere qualsiasi cosa”. Chi ha scelto Roma o vi è nato, segua le parole di Johann W.Goethe e forse qualcosa di magico accadrà.


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