Nel nostro paese sono in cantiere profonde modifiche dell’assetto politico-istituzionale, perseguite dall’attuale governo attraverso una vasta revisione della Costituzione ed una nuova legge elettorale destinate, purtroppo, ad incidere negativamente sulla qualità della democrazia e sui diritti dei cittadini. Ciò avviene ridimensionando la centralità del suffragio diretto e del Parlamento, quale istituzione rappresentativa della sovranità popolare, alterando le garanzie del bilanciamento dei poteri e realizzando una inusitata concentrazione di poteri nelle mani dell’Esecutivo espresso da un unico partito e in particolare esaltando il ruolo dominante del Presidente del Consiglio, nel quadro di un generale soffocamento delle autonomie regionali e locali.
E’ inaccettabile che iniziative come queste, che incidono tanto profondamente sulla democrazia costituzionale avvengano imponendo al Parlamento una marcia a tappe forzate. Questo strozza il confronto politico impedendo la necessaria partecipazione dei cittadini al processo decisionale su scelte che determinano un significativo cambiamento del Patto costituzionale sul quale si fonda l’unità del popolo italiano come comunità politica. Ed è intollerabile che l’Esecutivo pretenda che la riforma costituzionale sia trattata come un decreto legge che il Parlamento deve ratificare, e in aggiunta che la Costituzione sia riscritta da un Parlamento eletto con una legge dichiarata incostituzionale, senza sentire l’esigenza, almeno, di un largo e democratico confronto preventivo.
A richiesta di numerose associazioni attive nella società civile, personalità della cultura, esponenti sindacali, si è costituito, il 24 febbraio, il Coordinamento per la Democrazia costituzionale (www.coordinamentodemocraziacostituzionale.net) con l’obiettivo di difendere e valorizzare i principi della democrazia della nostra Costituzione nata dalla Resistenza, operando per attivare l’opinione pubblica, largamente inconsapevole del significato e dei contenuti del processo di riforme istituzionali in atto, e per promuovere un dibattito politico che consenta la partecipazione di tutti i cittadini e faccia avanzare la consapevolezza della posta in gioco per gli anni futuri.
Al Coordinamento hanno dato, finora, la propria adesione associazioni come l’ARS (Associazione per il rinnovamento della sinistra), Associazione Articolo 21, i Comitati Dossetti, Libertà e Giustizia, l’Associazione per la Democrazia costituzionale, l’Associazione Giuristi Democratici, La Rete per la Costituzione, il Manifesto in rete, “Agire politicamente” (Coordinamento Cristiano democratico) il Gruppo di Volpedo, Iniziativa 21 giugno, Iniziativa socialista, Sinistra-lavoro, Rete socialista-socialismo europeo, Futura Umanità, Libera cittadinanza, Comitato difesa della Costituzione Ravenna, nonché strutture sindacali come la FIOM, l’USB (Unione Sindacale di Base) e organizzazioni politiche come l’Altra Europa con Tsipras, PRC, Lavoro e società, parlamentari del gruppo misto, di Sel e della sinistra Pd;
la Cgil e Libera partecipano ai lavori come osservatori;
hanno aderito, inoltre, costituzionalisti e personalità della cultura come Gustavo Zagrebelsky, Luigi Ferrajoli, Gianni Ferrara, Massimo Villone, Nadia Urbinati, Pietro Adami, Franco Russo, Anna Falcone, Domenico Gallo, Pancho Pardi, Francesco Baicchi, Sandra Bonsanti, Felice Besostri, Antonio Caputo, Raniero La Valle, Vincenzo Vita, Sergio Caserta, Alfiero Grandi, Tommaso Fulfaro, Lanfranco Turci, Gim Cassano, Paolo Ciofi, Cesare Salvi, Antonello Falomi, Giovanni Russo Spena, Emilio Zecca,
nonché i parlamentari Vannino Chiti, Erica D’Adda, Francesco Campanella, Maria Grazia Gatti, Alfredo D’Attorre, Paolo Corsini, Felice Casson, Loredana De Petris, Stefano Fassina, Stefano Quaranta, Corradino Mineo, Giorgio Airaudo, Lucrezia Ricchiuti, Walter Tocci.