Strage di Bologna. Trentatré anni dopo, ancora niente risarcimenti

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Lo scoppio, violentissimo, semina morte e distruzione; è una bomba, un ordigno di micidiale potenza, dentro una valigia lasciata nella sala di attesa di seconda classe, in un giorno e in un’ora di grande affollamento. Fa caldo, e la gente vuole andare in vacanza. Alla fine le vittime sono 85, più di 200 i feriti. Angela ha appena tre anni: è la vittima più giovane della strage del 2 agosto 1980 a Bologna. Antonio di anni ne ha 85 anni. Lui è il più vecchio. Trentatré anni dopo, non solo si attende ancora di sapere il perché di quella strage. C’è un altro scandalo, in questo scandalo: ci sono ancora vittime che attendono – trentatré anni dopo! – di essere risarcite. Il ministro degli Affari Regionali GrazianoDel Rio, il 2 agosto di quest’anno, a Bologna, nelle ore della celebrazione e del ricordo, assume un impegno preciso: entro pochi giorni la questione sarebbe stata finalmente risolta. “Lo dobbiamo”, dice, “alle vittime, ai loro parenti, per non tradire il ricordo di quello che è stato”. Un impegno solenne.

L’occasione, anche, per chiudere finalmente la questione, fornendo all’INPS la corretta interpretazione di una legge varata, pensate, nel 2004; e che da nove anni – nove anni! – attende di essere applicata. Di cosa si tratta, in concreto? Di quattro – quattro! – pensioni per vittime che severissime commissioni militari hanno giudicato invalide all’80 per cento; e di vitalizi per feriti con un’invalidità superiore al 50 per cento. Costo: circacinque milioni di euro. Cinque milioni che non si trovano. Il denaro lo si trova per tutto, per le spese folli dei consigli regionali, per le opere inutili e che comunque non finiscono mai, per mille prebende, privilegi e sperperi. Per le vittime del terrorismo del 2 agosto 1980, no: per loro non si trovano. E infatti nella legge di stabilità l’unico riferimento è dove si parla genericamente di un milione di euro di risarcimenti alle vittime del terrorismo. Ovvio che per i parenti delle vittime non sia sufficiente, ovvio che chiedano una norma che indichi chiaramente all’Inps di liquidare finalmente le somme dovute.

Forse la legge di stabilità sarà emendata nel corso del dibattito alla Camera. Forse. Per i familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980, comunque sono ancora giorni di avvilente attesa.


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