E il terzo giorno resuscitò

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Il dio azzurro in attesa di giudizio ha detto no ai falchi e pitonessa che, fomentando onorevoli e no travolti da un insolito festino nel buzzurro fare d’agosto, incitavano la rivolta al palazzaccio per scatenar ire funeste. E sì che la diva le avrebbe cantate sonore! (“Siete indegni di stare in questo partito se non riuscite a organizzare una manifestazione. State in Parlamento a 11mila euro al mese, quando non ci starete più voglio vedere come camperete con 1200 euro al mese come i pezzenti” huffingtonpost.it). L’unto però è irremovibile. E’ da tre giorni che indossa il vello dell’agnello di pace (per lui sacrificale) rimettendosi ai voleri del “no porcellum” Letta (Enrico) in perfetto stile “da impeachment ad appeasement”. Mentre si scrive ancor non si sa, c’è chi accenna alla chiusura della Borsa e chi vaticina l’edizione straordinaria TG: dal Papa al papi.  Ma se nell’ora del giudizio risorgerà (per assoluzione o per rinvio all’appello milanese) ha promesso che ribalterà tutto ex novo e, come da ex voto al fato turchino, farà rinascere più di pria e con più forza l’Italia (piano di rinascita 2?) riprendendosi tutti i suoi vecchi “ex voti”.  


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