Nessuna concessione alla fratellanza berlusconiana

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La fratellanza berlusconiana vuole il martire. Cioè trasformare un delinquente comune in una vittima di “giudici prevenuti”.  Un uomo ricco e potente votato da milioni di elettori – è il teorema dei suoi sostenitori – non può essere sottoposto alla legge, come se fosse un comune cittadino.  Nei suoi confronti,  l’eguaglianza sarebbe un affronto politico.  Si sa che gli opportunisti hanno più rispetto dei ricchi che degli onesti. Ma la legge è – ancora – uguale per tutti.  Chiedo, quindi,  a tutti i partiti costituzionali di non tollerare alcuna mancanza di rispetto verso le Istituzioni Repubblicane da parte dei fondamentalisti berlusconiani che volessero “vendicare il martire”, in caso di conferma della sentenza di condanna da parte della Cassazione.  Di fronte ad intimidazioni eversive, l’insana coabitazione di governo deve cessare un attimo dopo. Perché qui c’è in gioco la Costituzione ed i suoi princìpi. Se finisce l’eguaglianza, finisce la democrazia.


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