Morti sul lavoro: la “signora con la falce” non è mai stanca, non si ferma mai

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Il Primo Maggio 2013 il Presidente della repubblica Giorgio Napolitano alle ore 10.15 –all’ INAIL – Piazzale Giulio Pastore, 6 – con la scorta ridotta al minimo con una sobria cerimonia, alla presenza del presidente della Regione e del Sindaco di Roma, ha depositato  una corona di fiori sul monumento dedicato alle vittime del lavoro. Nel 2007 fu Giorgio Napolitano a chiedere di realizzare a Roma un monumento in ricordo delle morti bianche, e fu deciso di fare una copia in bronzo del bassorilievo di Vincenzo Vela realizzato nel 1882 in memoria dei 200 operai morti durante i lavori per il traforo del S. Gottardo. La scelta  cadde su Vincenzo Vela (nato a Ligornetto, Canton Ticino, il 3 maggio 1820 nato  a Mendrisio 3 ottobre 1891) in quanto è stato un importante scultore, svizzero- Italiano, famoso per la scultura Funeraria che interpretò per tutta la sua carriera di artista. Ricordiamo che quest’opera è importante poiché quando fu presentata dal Vela a Zurigo nel 1883 era stata considerata rivoluzionaria per quei tempi, poiché esaltava il lavoro, la fatica il sacrificio degli operai che avevano reso possibile la sua realizzazione, piuttosto delle innovazioni tecnologiche applicate per la realizzazione del traforo del S. Gottardo. Solo nel 1932, quindi, una sua replica è stata collocata  proprio davanti al tunnel, nella piazza della stazione di Airolo in ricordo dei lavoratori morti per la realizzazione di questo lavoro importante traforo per la comunicazione di persone e merci a livello europeo.

l’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) come è noto in Italia è l’istituto che una delle sua missioni è quella di ridurre il fenomeno degli infortuni sul lavoro a tutela del lavoratori. Per questa ragione è stato scelto questo Istituto per ricordare questo tema e Il Presidente della Repubblica Italiana ha condiviso la scelta di questo bassorilievo  collocato all’ingresso della sede della direzione centrale dell’INAIL a Roma  in Piazzale Giulio Pastore, 6  ed  inaugurato ufficialmente dal Presidente Giorgio Napolitano il 1° maggio del 2008.
Il 28 aprile è la Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, data scelta dall’Organizzazione Internazionale del lavoro (OIL) per ricordare e incentivare la prevenzione sugli infortuni e delle malattie professionali sul lavoro a livello mondiale.

L’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) celebra il, 28 aprile, la Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro che ha l’obiettivo di aumentare la prevenzione degli infortuni, delle malattie professionali a livello globale, divulgando le norme in materia di sicurezza. Questa data è parte della strategia globale sul lavoro che promuove OIL per creare una cultura mondiale sulla sicurezza, sugli infortuni e sulle morti sul lavoro.
Il 1 maggio a partire dal 1886 è la data che ricorda le battaglie dei sindacati a livello mondiale per conquistare le otto ore di lavoro sulla base del principio dei tre otto (8 ore destinate al sonno, 8 ore dedicate al lavoro e 8 ore dedicate allo svago) ed è stata sempre anche l’occasione per ricordare i morti sul lavoro.
A Dicembre 2012 “Secondo statistiche Eurostat  (considerando le attività del Nace-R2 una sorta di ‘paniere’ delle 13 attività economiche comuni ai paesi della Ue) l’Italia tra il 2008 e il 2010 è stato per valori assoluti il Paese con più morti sul lavoro. Nel 2012 l’Italia ha avuto 718 vittime, in Germania  567 , in Francia le 550, in Spagna le 338 e in Inghilterra  172.

In Italia dal 1 gennaio 2013 le morti bianche  documentate sono state circa 145 lavoratori morti per infortuni sui luoghi di lavoro. Il 33,3%  morti in edilizia, il 31% in agricoltura dei quali la maggioranza schiacciati dal trattore che guidano, il 17,5% nei servizi, il 6,5% nell’autotrasporto, il 5,5% nell’industria (compresa la piccola industria e l’artigianato). Se si aggiungono  le donne morte per incidenti dentro casa, i morti sulle strade, quelle delle forze dell’ordine nell’esercizio del loro lavoro, possiamo ragionevolmente pensare che si superano le 300 vittime (stima minima).
Ancora ieri primo maggio Festa per il Lavoro, mentre il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano depositvaa una corona di fiori al monumento dedicato ai caduti sul lavoro un altro operaio edile rumeno, moriva a Velletri (Roma) mentre lavora per cedimento di un solaio travolto dal crollo.

Nell’immaginario collettivo la “signora con la falce”  non è mai stanca, non si ferma mai.   Il mondo del lavoro, della produzione in tutte le sue declinazioni, nel caso delle morti sul lavoro  ha l’obbligo di non aiutare il suo operato. Il profitto, la legge del mercato, la riduzione dei costi, non applicare gli accorgimenti della sicurezza, è non opporsi a questa silenziosa strage  e ci rende responsabili per tutte le volte che abbiamo fatto finta di non vedere. Sono convinto che la democrazia è partecipazione, controllo e coinvolge ciascuno di noi soprattutto nel lavoro quotidiano.

Il mondo della produzione di contenuti multimediali, può dare il suo importante contributo partecipando all’EU-OSHA (Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro EU-OSHA) che sostiene la Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro con il premio cinematografico Ambienti di lavoro sani e sicuri per il miglior documentario sui temi legati al lavoro. Il documentario vincitore sarà selezionato nel corso del Festival internazionale del cinema documentario e di animazione di Lipsia, che si terrà dal 28 ottobre al 3 novembre 2013. Approfondire, divulgare conoscere aiuta noi e gli altri.

 


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