al-Qusayr, città condannata a morte

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Si chiama “military bild-up”. E’ l’afflusso di un numero cospicuo di soldati, carri armati, miliziani e soprattutto di combattenti capaci, come quelli di Hezbollah. Sono loro quelli che guidano il “military bild-up” intorno ad al-Qusayr, città strategica. Per la sua vicinanza al confine siro-libanese ( cruciale per i traffici che lo caratterizzano) e soprattutto perché passa di lì l’autostrada che collega Damasco, la città dove resiste il presidente Bashar al-Assad, e la montagna degli alawiti, dove si trovano i suoi, la manovalanza con cui riempire le sue squadracce, e il porto di Tartus, dove i russi fanno arrivare le armi che tengono in piedi il regime. al-Qusayr, conquistata dagli insorti, deve cadere. 

Da quando è in corso il “military bild-up” nessuno può entrare, nessuno può uscire. E il cibo? Quello non può entrare e basta. Basta chiedere ai residenti. E non è impossibile, visto che nei dintorni di al-Qusayr ci sono già state carneficine, all’inizio del “military bild-up” e qualche disperato è riuscito a scappare.
I civili ad al-Qusayr sono 25mila. La loro città è strategica. Deve cadere. E loro? Loro possono morire, tutti.
La gentile signora che guida il comitato per il rispetto dei diritti umani all’Onu ha detto che diversi fonti le hanno fatto pervenire notizie allarmanti per al-Qusayr. Dice di temere. Ma i civili di al-Qusayr…interessano solo a lei.

Ps: chi lo avrebbe detto al generale Mladic che le sue imprese bosniache sarebbero state studiate al rallenty da qualche gerarca lontano, capace di pensare che gli assedi medievali del boia dei Balcani fossero come concerti da mettere sul videoregistratore e rigustarsi a casa la sera, in poltrona. (l’esito finale sarà lo stesso, ma quello i macellai non lo considerano mai)

da “Il Mondo di Annibale”


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