SCAMPIAmoci dalla camorra, non da Saviano

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Non bene, ma benissimo ha fatto Mario Orfeo ad invitare negli studi del Tg1 Roberto Saviano, un giovane scrittore che ha contribuito come pochi altri a squarciare il velo del silenzio e della ipocrisia attorno alla camorra, ai suoi protettori, agli affari apparentemente leciti, ma in realtà grondanti sangue. Ogni qual volta ha contrastato i luoghi comuni é stato ricoperto di insulti, di avvertimenti, minacciato oscuramento:  basti pensare a cosa accadde, dentro e fuori la Rai, quando osó parlare della penetrazione mafiosa al Nord. Persino la ” vita blindata” gli é stata rimproverata, quasi fosse un privilegio e non un obbligo imposto dallo Stato che, a ragione,  lo ritiene un soggetto ad altissimo rischio. Non é in discussione il diritto alla critica, anche aspra, ma l’esposizione di striscione del tipo ” Scampiamoci da Saviano”, anche inconsapevolmente, é stata una manifestazione di intolleranza stupida quanto pericolosa, soprattutto in quel contesto. Per fortuna non sono mancati i dissensi di chi lo ha subito capito.  Ci auguriamo che, dopo la tempestiva iniziativa del Tg1 e a pochi giorni dalla proiezione proprio a Scampia del coraggioso documentario di Nevio Casadio realizzato sempre dalla Rai, il servizio pubblico voglia promuovere un grande viaggio tra le realtá che, ogni giorno, contrastano mafie e camorre spesso circondate da indifferenza e quasi totale oscuramento mediatico, magari il titolo del programma potrebbe essere ” Scampiamoci dalle mafie e dalle camorre”.


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