La partita della par condicio in TV
Una gara che si gioca senz’arbitro

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Ci associamo volentieri all’Osservatorio di Articolo 21 e metteremo ben volentieri a disposizione i dati che cominceremo a raccogliere dal 9 gennaio, 45 giorni prima delle elezioni, quando i due regolamenti deliberati dall’Agcom e dalla Commissione parlamentare, nella seduta di ieri saranno diventati pienamente operativi.

Quanto al metodo, vogliamo precisare che la nostra osservazione (Osservatorio PD) terrà in considerazione, più che la comunicazione politica, che deve rispondere a regola precise, l’informazione politica che per le sue caratteristiche si è sempre prestata ad abusi ed anche molto rilevanti.

 Oltre ai dati che raccoglieremo direttamente sui principali TG delle televisioni generaliste, osserveremo attentamente anche tutti gli altri disponibili, a cominciare da quelli raccolti e messi in rete dall’Agcom (fonte Geca), anche se non ci stancheremo mai di sottolineare l’oscurità, l’impossibilità di elaborare questi dati, gravemente mancanti perché privi di qualsiasi elemento di sintesi con riferimento ai leader delle diverse coalizioni e liste.

Intanto vogliamo riepilogare i dati pubblicati da Agcom con riguardo al periodo 1-23 dicembre e una nostra rielaborazione di quelli trimestrali settembre-novembre 2012. Quanto al titolo che abbiamo scelto per motivarlo basti rinviare a Marco Mele

 (marcomele.blog.ilsole24ore.com/2013/01/par-condicio-chi-la-controlla-se-il-controllore-è-nominato-dai-politici.html)

Tre settimane di dicembre (prima della par condicio ma in piena vigenza delle regole sul rispetto del pluralismo) Dai dati del monitoraggio Tv elaborati dalla Geca per Agcom, relativi alle prime tre settimane del mese di  dicembre 2012,  il PDL continua ad essere di gran lunga il primo partito con record di presenze su tutte le TV. E’ positivo che questi dati siano forniti con maggiore frequenza, ma è negativo il fatto che non vi sia alcuna tabella comparativa di sintesi sui tempi TV dei principali leader politici. Non ha alcun senso aver modificato il regolamento elettorale per computare la presenza di Monti, Grillo e Montezemolo se poi non viene fornito alcun dato di sintesi di queste presenze. Il PDL  conferma, nei tempi di parola, il primato assoluto nelle presenze TV, sia di novembre che di tutto l’anno 2012. Continuare a pubblicare dati con un vistoso e prolungato squilibrio senza alcun richiamo o sanzione non ha alcun senso. Il dato più allarmante di queste prime tre settimane di dicembre  è offerto dal Tg5 che ha dato al PDL oltre il 60% del tempo di parola. In particolare i tempi sono così stati ripartiti: TG1: PDL 36%, PD 29%, UDC 14%, Lega 5%, FLI 3%, M5S 1.5%, IDV 2.5%, Radicali 2%, SEL 1%; TG2: PDL 33%, PD 24%, UDC 13%, Lega 6.5%, FLI 2%, M5S 3%, IDV 3%, Radicali 4%, SEL 2%; TG3: PDL 33%, PD 27%, UDC 10%, Lega 7%, FLI 1.5%, M5S 4%, IDV 1.5%, Radicali 3%, SEL 1%; TG4: PDL 38%, PD 39%, UDC 5%, Lega 3%, FLI 1%, M5S 1%, IDV 3%, Radicali 3%, SEL 2%; TG5: PDL 60%, PD 12%, UDC 7%, Lega 4%, M5S 3%, Radicali 10%; Studio aperto: PDL 53%, PD 37%, UDC 3%, IDV 2%, Lega 1%, SEL 2%; TGLa7: PDL 35%, PD 30%, UDC 10%, Lega 5%, M5S 4%, IDV 3%, SEL 2%.

Il trimestre settembre-novembre. I giornali parlano tanto delle super presenze di Berlusconi e delle nuove apparizioni di Monti in veste di esponente politico; l’unico a non parlare è invece l’arbitro, che per legge avrebbe questo compito. L’Agcom, dopo aver dichiarato che ogni tre mesi avrebbe fatto un controllo d’ufficio, cioè senza segnalazioni o ricorsi,  si limita invece a pubblicare i dati mese per mese  e non offre alcuna valutazione critica, anche quando gli squilibri sono più che evidenti. Dato che la lettura di questi dati (Geca)   è assai oscura provvediamo a semplificarli noi: nel trimestre settembre-novembre 2012 emerge un clamoroso squilibrio di carattere strutturale, e quindi intenzionale,  a favore del PDL sulle reti Mediaset. Visto che i tempi per garantire un equilibrio sono ormai scaduti ci si attende una severa pena pecuniaria, perché ogni altra soluzione rappresenterebbe una dichiarazione d’impotenza. In sintesi  nel suddetto trimestre mentre i TG  RAI e La7 hanno garantito un  equilibrio tra i partiti, dai Tg delle reti Mediaset  emerge invece una situazione di gravissimo squilibrio con il PDL che vanta oltre il 30% in più rispetto a tutti gli altri partiti: il TG4, ad esempio ha dato il 52 contro il 20 del PD, il TG5 il 47, contro il 23 del PD, ma il dato in assoluto peggiore è dato da Studio Aperto che nel  trimestre ha dato il 55 al PDL contro il 15 del PD. Di seguito i dati in dettaglio: TG1: PDL 32, PD 29, UDC 12, Lega 9, IDV 6, SEL 4, FLI 1, M5S 1,  Radicali 1, altri 5; TG2: PDL 33, PD 25, UDC 12, Lega 7, SEL 5, IDV 3, FLI 2, M5S 1, Radicali 1, altri 11; TG3: PDL 31, PD 33, SEL 8, UDC 7, Lega 4, M5S 4, Idv3, FLI 1, Radicali 1, altri 8; TG4: PDL 52, PD 20, M5S 8, Lega 4, UDC 3, SEL 3, IDV 2, FLI 0, Radicali 0, altri 8; TG5: PDL 47, PD 23, UDC 7, Lega 5, SEL 4, IDV 2, Radicali 2, FLI 1, M5S 1, altri 8; Studio aperto: PDL 55, PD 15, M5S 12, UDC 4, SEL 3, Lega 2, IDV 2, FLI 0, Radicali 0, altri 7. TGLa7: PDL 32, PD 34, Lega 9, Udc 8, M5S 7, SEL 5, IDV 2, FLI 1, Radicali 0, altri 12.


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