“Tutti i giornalisti italiani per la libertà e la lealtà dell’informazione. No a intimidazioni e leggi bavaglio o vendicative”. Il documento approvato all’assemblea di Fiuggi

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I giornalisti italiani, riuniti a Fiuggi, ribadiscono il loro impegno ad utilizzare ogni strumento democratico per impedire che un progetto di legge illiberale, che porrebbe l’Italia fuori dalle migliori tradizioni europee, venga approvato. Il tentativo di stravolgere gli obiettivi con i quali si era avviato il confronto parlamentare per una innovazione della legislazione sulla diffamazione, giunto al culmine con il voto che al Senato ha reintrodotto il carcere per i giornalisti, non può essere accettato supinamente. Quel testo deve essere abbandonato. Se questo è lo spettacolo che il Parlamento è in condizione oggi di dare ai cittadini è meglio far scendere il sipario. Colpi di mano, rapidi dietro front e voti segreti non aiutano certo a riconciliare la politica con i cittadini.

Deve essere chiaro: i giornalisti non chiedono “libertà di diffamazione”, tutt’altro. Da tempo la categoria, attraverso le sue rappresentanze, per primala Federazionenazionale della stampa italiana, avanza proposte, a cominciare dalla rettifica documentata e riparatrice, affinchè la tutela dei cittadini dagli errori sia alzata. Per proseguire con le ripetute proposte di riforma dell’Ordine professionale (per liberarlo da procedure che ne intralciano la rapidità d’intervento e di decisione disciplinare) e con la proposta della istituzione di un “Giurì per la lealtà dell’informazione”. Proposte, però, che hanno faticato a trovare attenzione nelle aule parlamentari, che sono i luoghi dove si può decidere in merito e nei quali sarebbe necessario si esprimesse una reale volontà riformatrice. E’ inaccettabile che, viceversa, in quelle stesse aule si siano manifestate pulsioni vendicative e liberticide, che hanno coinvolto anche forze politiche e singole personalità le quali hanno sempre proclamato, invece, la propria distanza da simili posizioni.

La Conferenzadei Comitati e fiduciari di redazione, riunita congiuntamente alla Commissione nazionale contratto Fnsi-Fieg, approva la linea d’intervento e di proposta seguita su questa delicata questione dal gruppo dirigente della Fnsi, espressa dal segretario generale e ribadita in vari documenti e prese di posizione, e conferma la disponibilità dei giornalisti italiani a dar vita ad iniziative ancor più forti per impedire ogni arretramento dei livelli di libertà d’informazione nel nostro Paese.  

 (Approvato all’unanimità) 

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Conferenza Comitati e fiduciari di Redazione, Commissione Contratto, Associazioni Regionali di Stampa, Giunta Fnsi

 Fiuggi, 16 novembre 2012

DOCUMENTO


Lavoro giornalistico, contratto, innovazione, welfare

La Conferenzanazionale dei comitati e dei fiduciari di redazione riunitasi a Fiuggi  insieme conla Commissionecontratto della Fnsi, approva la relazione del segretario generale Franco Siddi, a conclusione di due giorni di lavoro, che hanno permesso di tracciare un quadro generale dell’attuale difficile situazione dell’intero mondo dell’editoria.

Dal dibattito e dal confronto tra le diverse realtà editoriali e professionali, sono emersi alcuni punti sui quali, nei prossimi mesi, la segreteria ela Giuntadella Fnsi si impegneranno per poi predisporre, con l’ausilio della commissione contratto, la piattaforma per il rinnovo del Cnlg.

In modo particolare, anche dalla relazione dello stesso segretario, è emersa la necessità del rilancio di una politica di confronto forte e innovativa con gli editori, nel contesto  del mutato panorama dell’informazione, che permetta al sindacato di porre sul tavolo con nuova forza propositiva le linee di un confronto finalizzato al superamento dell’attuale situazione di drammatica crisi, indicandone le possibilità di superamento.

In questo contesto, la ricerca di nuove figure e di nuovi livelli professionali capaci di rispondere alle mutate esigenze del mercato e dell’industria dell’editoria, il varo di una piattaforma contrattuale che guardi alle nuove forme ed espressioni editoriali integrate o multimediali, e prospetti l’inclusione a pieno titolo nella categoria di tutte le forme di giornalismo professionale, appaiono come i punti salienti ai quali ancorare il confronto con gli editori.

Il moltiplicarsi a dismisura del ricorso agli stati di crisi e all’attivazione degli ammortizzatori sociali impone una non più rinviabile rivisitazione della legge416. Inquesto contesto rientra la definizione di limiti più selettivi nel ricorso al prepensionamento, modificandone i criteri oggi previsti, innalzando i limiti di età e prevedendo ulteriori ipotesi di intervento per conciliare un’uscita graduale dei colleghi dalla professione con il contestuale inserimento di nuova occupazione professionalizzata e contrattualmente garantita.

Nel contesto di un ormai inevitabile ampliamento del perimetro della professione e delle figure contrattuali è necessario operare per l’inserimento dei collaboratori free lance e dei precari (con caratteristiche professionali di impegno e di reddito) in un contesto di lavoro regolamentato soprattutto dal punto di vista previdenziale.

Non può restare fuori da questo ragionamento l’avvio di un confronto conla Raiper la definizione delle figure giornalistiche delle reti che oggi lavorano al di fuori dal contratto.

Infine,la Conferenzanazionale dei comitati e dei fiduciari di redazione ela Commissionecontratto della Fnsi,  rinnovano la forte richiesta di un intervento dello Stato a sostegno del sistema dell’industria editoriale e del welfare dei giornalisti che, senza adeguati interventi e senza una vera politica di sviluppo complessivo, rischiano di venire travolti da una crisi senza precedenti.

(Approvato all’unanimità)


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