La protesta “No Muos” arriva a Roma

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di Enrica Frasca
“Finalmente la questione Muos sta diventando di ordine nazionale. Uno degli obiettivi più importanti dei Comitati No Muos era quello di far uscire la problematica dalla dimensione locale: oggi è stato compiuto un enorme passo in avanti in questo senso”. Questo il commento a caldo di Peppe Cannella e Rino Strano, delegati dei Comitati No Muos, dopo le due audizioni alle Commissioni di Camera e Senato, a cui hanno preso parte anche il giornalista Antonio Mazzeo, il sindaco di Vittoria Nicosia con l’assessore Caruano, il sindaco di Niscemi La Rosa insieme all’assessore Ficicchia, e Giuseppe Maida.

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In audizione alla Commissione Difesa della Camera e alla Commissione d’Inchiesta sull’uranio impoverito del Senato i delegati hanno spiegato, fornendo una vasta documentazione, le ragioni di quanti si oppongono fermamente alla costruzione della stazione di terra del sistema Muos all’interno della Riserva Naturale Sughereta di Niscemi. Hanno altresì denunciato i pericoli rappresentati dalle radiazioni elettromagnetiche emanate dalle quarantuno antenne americane già esistenti e il processo di militarizzazione che i territori e i cittadini siciliani sono costretti a subire.

La Commissione d’Inchiesta sull’uranio impoverito ha ritenuto che sussistono le basi per una moratoria, sia per quanto riguarda la costruzione del Muos, sia per il sistema di antenne già presente nella riserva. Il Senatore Scanu ha sottolineato l’importanza del principio di precauzione mentre l’Onorevole Costa, presidente della Commissione, si è impegnato a convocare il Ministro della Difesa e il Presidente della Regione Sicilia, o chi per loro, per avere informazioni dettagliate su quanto sta accadendo a Niscemi, oltre che per sollecitare l’invio di dati completi e attendibili sui livelli di inquinamento elettromagnetico già in atto. La Commissione ha compreso la gravità della situazione che vede il sorgere del Muos, sistema parabolico satellitare ad alto impatto elettromagnetico, in un contesto già pericoloso e disfunzionale.
Il presidente della Commissione ha preso atto della preoccupazione dei Comitati No Muos. “Il nuovo sistema di parabole della Marina Militare americana non può essere costruito se prima non si hanno dati certi sull’impatto delle antenne già in funzione. Oggi, nelle Commissioni, sono stati assunti degli importanti impegni formali”, concludono Cannella e Strano.

Fonte: Il Clandestino

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