Giornalismo sotto attacco in Italia

Accesso al pubblico impiego per i cittadini stranieri. ASGI nessun nuovo limite dalla Cassazione

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Su numerose testate ieri sono apparsi articoli che citavano la sentenza della Corte di Cassazione ( la sentenza 18523 del 2 settembre 2014,) che avrebbe escluso i cittadini non comunitari dall’accesso al pubblico impiego.
Afferma oggi ASGI in un comunicato che “Così riferita, la notizia è imprecisa e rischia di aumentare una situazione di confusione della quale sono gli stranieri a pagare le conseguenze.
Il chiarimento appare necessario dal momento che anche il Sole 24 Ore ieri titolava “Concorsi PA ai cittadini UE per non parlare de La Padania “La Cassazione sentenzia: no a extracomunitari nei CONCORSI PUBBLICI” o in modo simile Il Tirreno “La Cassazione: niente concorsi pubblici per gli extracomunitari”. Solo Avvenire infatti sembra essere riuscito a cogliere nel titolo dell’articolo la giusta interpretazione della sentenza, riportando “La sentenza. No ai concorsi pubblici per tutti i cittadini extracomunitari”. E sta proprio in quel tutti la differenza sulla quale insiste e chiarisce oggi ASGI. La Cassazione infatti ha riconsciuto alla cittadina albanese invalida la legittimità e la piena equiparazione ai cittadini italiani per quanto riguarda l’aspetto previdenziale, mentre ha escluso l’ammissibilità del suo permesso di soggiorno per partecipare ai concorsi pubblici.
Nessun arretramento quindi sul fronte della parità di accesso al pubblico impiego per i cittadini di origine straniera ma solo la limitazione a coloro che hanno alcune tipologie di permessi di soggiorno, ovvero coloro che hanno la Carta di Soggiorno, i rifugiati e i loro familiari o i familiari dei cittadini dell’Unione Europea. Per chiarire se la signora albanese fosse stata sposata con un cittadino italiano, ma anche romeno regolarmente soggiornante avrebbe potuto accedere al concorso.
Come ricorda infatti ASGI nella sua nota esattamente un anno fa è entrata in vigore in Italia la Legge Europea n. 97 che ammette la partecipazione dei cittadini non comunitari ai concorsi pubblici per tutte le posizioni di lavoro che non comportino l’esercizio di pubbliche funzioni.
I cittadini stranieri che rientrano nella casistica citata dalla legge europea sono stimati in circa il 60& del totale dei regolarmente presenti in Italia ai quali si sommano i cittadini comunitari che sempre secondo ASGI sono circa 1,5 milioni. Un numero complessivo non piccolo che fin dal 1994 ha diritto di accedere al pubblico impiego alle stesse condizioni dei cittadini italiani.

Da cartadiroma.org


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