Russia/Lgbti, 12 domande che le associazioni vorrebbero venissero fatte a Putin

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Si è svolto ieri a Trieste il convegno “I diritti umani nella Federazione russa di Putin” – organizzato da Associazione Radicale Certi Diritti, Circolo Arcobaleno Arcigay, Famiglie Arcobaleno e Agedo, in collaborazione con il Comitato per le Pari Opportunità dell’Università degli Studi di Trieste – dove attivisti russi, organizzazioni non governative italiane e internazionali, docenti universitari e funzionari europei hanno fatto il punto sulla grave situazione russa e su come aiutare i cittadini della Federazione a difendere i propri diritti umani.

La richiesta pressante al governo italiano, all’Unione Europea, alle associazioni e alla stampa che è emersa durante i lavori è quella di continuare a porre il tema dei diritti umani, non in forma retorica e cerimoniale, ma puntuale e precisa, mettendo il Presidente russo di fronte alle sue responsabilità. Tra i 25 trattati e accordi che verranno siglati dai governi russo e italiano il 26 novembre prossimo nel capoluogo giuliano, vi sarà anche quello che inaugurerà l’anno del turismo italo-russo. Durante questo  anno molti turisti italiani – tra i quali molte persone LGBTI,  famiglie omogenitoriali con bambini e giornalisti – avranno la possibilità di visitare più facilmente il grande paese euroasiatico. L’ondata di violenza omofobia che sta attraversando il Paese dopo il varo, il 29 giugno scorso, della legge contro la “propaganda delle relazioni sessuali non tradizionali” solleva, però, molte preoccupazioni riguardo la vaghezza della legge e la sicurezza dei turisti italiani LGBTI. Si teme molto anche che dopo le olimpiadi la situazione possa ulteriormente aggravarsi sia sotto il profilo giuridico, sia sotto quello sociale.

Chiediamo quindi al Governo italiano di sollevare la questione durante il prossimo bilaterale Italia-Russia chiedendo garanzie alle autorità russe affinché garantiscano che le aggressioni omofobe che già si stanno verificando vengano adeguatamente investigate, perseguite e prevenute. I cittadini italiani hanno anche il diritto di viaggiare pienamente informati, chiediamo quindi al Governo italiano – ma anche ai mass media, agli operatori turistici, al CONI – di domandare alle autorità russe di rispondere ad alcune domande specifiche, riportate in calce a questo comunicato, relative all’ambiguità della legge contro la “propaganda delle relazioni sessuali non tradizionali”. È necessario avere delle risposte immediate poiché l’anno del turismo italo-russo è già iniziato e molti turisti sono già in viaggio.


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