Nell’anniversario della liberazione di Julian Assange parte da Napoli, prima grande città italiana ed europea ad aver concesso la cittadinanza onoraria al fondatore di Wikileaks, un flash mob dal grande significato simbolico, che ha visto la la realizzazione di oltre 220 sagome, accompagnate da un cartello con il nome e la data di morte di ogni cronista assassinato dal 7 ottobre del 2023 nella Striscia di Gaza.
La grande opera collettiva è stata organizzata e ideata da FreeAssange Napoli in collaborazione con Imbavagliati, Articolo 21 Campania, Amnesty International e Sanabel Napoli; tra a i partecipanti anche Anna Motta e Pino Paciolla, genitori di Mario Paciolla, Per ricordare quello che è stato definito un vero e proprio “giornalisticidio”, attivisti, giornalisti e rappresentanti della società, si sono distesi a terra, facendo tracciare con gessetti bianchi i contorni dei loro corpi. Un modo per creare visivamente una memoria collettiva, un tributo dedicato a coloro che hanno sacrificato la propria vita per il diritto di informare, mentre documentavano l’offensiva israeliana.
Gli attivisti di FreeAssange Napoli hanno evidenziato la necessità di non dimenticare, richiamando l’attenzione sulla condizione di troppi operatori della comunicazione che non possono più raccontare la verità.
Questo gesto, semplice ma incisivo, ha creato un momento di riflessione e attenzione pubblica, dimostrando che la lotta per la libertà di espressione continua e che la memoria di chi ha pagato il prezzo più alto deve rimanere viva, perché “il giornalismo non è un crimine!”