“Brescia è libera”: con questo titolo in prima pagina, il 27 aprile 1945 usciva il primo numero del Giornale di Brescia quale strumento di informazione del Comitato di Liberazione Nazionale. La città era stata liberata dai fascisti 24 ore prima, i bresciani avevano sete di notizie, dopo un ventennio di buio. Quest’anno la testata festeggia gli ottant’anni con una serie di eventi, iniziati proprio lo scorso 27 aprile, e che dureranno tutto l’anno. «Celebrare gli ottant’anni del nostro giornale è molto più di una festa di compleanno – scrive nell’editoriale del 27 aprile 2025 il direttore Nunzia Vallini -. È un atto di consapevolezza civile, un omaggio a un’origine che coincide con uno dei passaggi più alti e drammatici della nostra storia, la Liberazione. Nacque non per essere una semplice testata, ma una voce chiamata a dare forma a una nuova coscienza collettiva, in un tempo che esigeva coraggio, verità, giustizia, ricostruzione morale e materiale. Quel giorno l’informazione si fece presidio di libertà e di futuro. Un’eredità che il Giornale di Brescia ha mantenuto salda nel corso dei decenni: raccontare il proprio tempo con rigore, radicarsi nella comunità e nel territorio, contribuire al bene comune attraverso la parola». All’indomani della strage del 28 maggio 1974, il quotidiano racconta la rabbia e il dolore dei bresciani. “Da allora (e per mezzo secolo) il quotidiano si fa voce della determinazione con cui Brescia ha cercato – e cerca ancora – una risposta definitiva di giustizia – si legge nel numero che celebra l’ottantesimo -. Un impegno portato avanti dalla testata con la misura, la coerenza e la voglia di capire, senza pregiudizi, propri del suo dna”. Gli anni segnano anche gli ammodernamenti tecnologici. Il primo sito è del 2000. Dal 2015 la guida è assunta da Nunzia Vallini, prima donna a dirigere la testata, ma anche la tv, Teletutto, le radio Bresciasette e Classica Bresciana. «Oggi siamo un gruppo multimediale con una redazione integrata che si declina su carta, tv, radio e digitale. Non ci sono altri che lo fanno in modo così composito, strutturato e organizzato», afferma Pierpaolo Camadini, presidente Editoriale Bresciana, la società proprietaria del Giornale di Brescia, nonché vice presidente della Fieg, la Federazione italiana editori. Ultima nata è la App che raccoglie tutti i contenuti digitali dei media del gruppo in un unico strumento. La redazione è composta da 43 giornalisti assunti, più molti collaboratori ed editorialisti; le copie vendute sono 23mila al giorno, ma poi ci sono i telespettatori della tv che ha diffusione regionale, i radioascoltatori, i milioni di pagine lette ogni giorno sul web.
Molto apprezzate le visite guidate alla redazione. Con gli sguardi incuriositi di chi legge il giornale da anni, ma non ne aveva mai conosciuto il backstage. Non mancano gli appuntamenti con la solidarietà. A questo proposito, domenica 8 giugno si svolgerà la “GDB Run”, manifestazione podistica, ludico-ricreativa e non competitiva, aperta a tutti, organizzata grazie al supporto tecnico di Uisp (Unione italiana sport per tutti). Il tracciato previsto è di 6,5 chilometri, tra le vie del centro cittadino, con partenza (alle 10) e arrivo in piazza Vittoria. Il ricavato sarà devoluto all’Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma (Ail) per sostenere il progetto di riqualificazione del reparto pediatrico dell’ospedale civile per il trapianto di midollo osseo (Tmo). Ci si può iscrivere online (sito Giornale di Brescia), oppure la mattina stessa, in piazza Vittoria, dalle 7.45. La quota è di 10 euro per gli adulti, 5 per i bambini fino a 12 anni. La “GDB Run” rientra appieno nel “GDB style”. Scrive il giornalista Gianluca Gallinari: “Immutata nei decenni è stata la vocazione della testata a farsi parte e riferimento di una comunità, a farsi volano di solidarietà, con raccolte fondi che nell’emergenza hanno catalizzato la generosità dei lettori e garantito opere preziose: dal Polesine al Vajont, dal sisma del Friuli al sostegno a Kiremba nel Burundi, e allo Sri Lanka, fino alla pandemia, quando attraverso #aiutiAMObrescia sono stati garantiti ai presidi sanitari bresciani strumenti essenziali, grazie ai 19 milioni di euro raccolti, frutto di 58mila donazioni”.