REFERENDUM 8 E 9 GIUGNO. NOI ANDIAMO A VOTARE

“Mai più antifascismo”, lo slogan nostalgico alla commemorazione di Ramelli di Nettuno

0 0

Gravissimo quanto accaduto in occasione della commemorazione di Sergio Ramelli a Nettuno strumentalizzata per delegittimare l’antifascismo. Si è registrata inoltre una grave intimidazione ad una giornalista “colpevole” di aver fatto domande a un consigliere comunale. I fatti sono avvenuti il 3 maggio, proprio nella Giornata internazionale per la libertà di stampa, durante l’evento commemorativo dedicato a Sergio Ramelli presso l’Hotel Astura di Nettuno. Una giornalista, presente sul posto per documentare l’iniziativa, ha rivolto una domanda legittima ad un consigliere comunale circa lo slogan scelto per accompagnare l’iniziativa, ossia “Mai più antifascismo”. Questa la domanda: “Cosa ne pensa dello slogan Mai più antifascismo, utilizzato per pubblicizzare l’evento?”. La risposta non è stata una posizione politica né un confronto democratico, ma un’espressione intimidatoria: “Mi denunci”.
Una frase che, pur non volgare, sottintende un fastidio verso il giornalismo critico e un tentativo implicito di mettere a tacere chi fa domande scomode, in palese violazione del diritto di cronaca. Ancora più grave è il fatto che quello slogan – Mai più antifascismo! – sia stato non solo affisso pubblicamente nel manifesto dell’iniziativa, ma anche pubblicato dal quotidiano Il Tempo, che ha dato visibilità all’evento con tale frase senza alcun contesto o presa di distanza.
Un messaggio di questo tipo, in aperto contrasto con i principi costituzionali della Repubblica Italiana, appare come una provocazione ideologica e una legittimazione pericolosa di tesi revisioniste. Molte le reazioni di queste ore.

“A Nettuno la commemorazione di Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù morto a Milano nel 1975 in seguito all’aggressione da parte di alcuni militanti di estrema sinistra, viene strumentalizzata per fare revisionismo storico. Ad accompagnare infatti la locandina dell’evento per il 50° anniversario, previsto oggi pomeriggio in un hotel a Nettuno, ci sono lo slogan ‘Mai più Antifascismo’ ed espressioni come ‘caduto per la causa nazionale’. Se ne deduce che per gli organizzatori la ‘causa nazionale’ da servire è quella dell’estrema destra di stampo fascista, che fu tra i fattori scatenanti del clima di violenza efferata degli anni di piombo, mentre la lotta antifascista della Resistenza, che invece ha liberato l’Italia dalla morsa della dittatura fascista e dalla quale è nata la nostra Repubblica democratica, è qualcosa da rimuovere, contrastare e delegittimare. Siamo davanti ad un ribaltamento di significato, al capovolgimento semantico dei paradigmi democratici. Come Istituzioni dobbiamo mettere un freno al moltiplicarsi di questi allarmanti episodi di apologia di fascismo sul territorio laziale: il presidente Rocca condanni quanto accaduto e dia un segnale forte promuovendo la discussione e approvazione della proposta di legge regionale a mia prima firma per inserire i riferimenti ai valori dell’Antifascismo e della Resistenza nello Statuto della Regione, ormai ferma dal marzo 2023”, ha detto la Consigliera Pd del Lazio, Eleonora Mattia.
“Oggi in una sala di un Hotel di Nettuno, in provincia di Roma, si svolgerà un’inaccettabile iniziativa dedicata a Sergio Ramelli, accompagnata da una locandina a tutta pagina su un noto quotidiano con una scritta che grida vendetta: “Mai più Antifascismo!”. Siamo di fronte a un fatto di inaudita gravità. In un Paese la cui Costituzione è nata dalla lotta antifascista, vedere promosso pubblicamente un messaggio simile rappresenta non solo un insulto alla memoria della Resistenza, ma un attacco diretto ai valori democratici della Repubblica. È una provocazione indecente, che punta a legittimare il neofascismo e a riscrivere la storia in chiave revisionista e reazionaria”, ha dichiarato Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale e co-Segretario della Federazione di Roma, Castelli e Litoranea di Rifondazione Comunista. Denunciamo con forza questa deriva pericolosa – prosegue – non si può tollerare che nel 2025 si inneggi alla cancellazione dell’antifascismo su pagine di giornale e nelle iniziative pubbliche. La tragica uccisione di Sergio Ramelli, che nessuno ha mai giustificato, non può essere trasformata nel pretesto per operazioni ideologiche che alimentano odio, revisionismo e riabilitazione del fascismo. Annunciamo che presenteremo un esposto alle autorità competenti per chiedere di accertare eventuali violazioni normative e per impedire che eventi di questo tipo si trasformino in tribune per l’estrema destra. Chiediamo alle istituzioni, a partire dalla Prefettura e dal Ministero dell’Interno, di non restare inerti. Il silenzio equivale a complicità. Ci aspettiamo prese di posizione chiare anche dalle forze democratiche e antifasciste: o si sta dalla parte della Costituzione o dalla parte di chi la disprezza. Rifondazione Comunista sarà sempre in prima linea nella difesa dell’antifascismo, della verità storica e della giustizia sociale. Contro ogni provocazione revisionista e contro ogni tentativo di sdoganare il fascismo: Mai più fascismo – Sempre Antifascismo!”.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.