“Tutto questo accade in un momento, in un contesto politico e istituzionale, di forte radicalizzazione e di contrasto all’interno dei poteri dello Stato – prosegue Miceli – mentre le organizzazioni mafiose tentano di impossessarsi dell’economia legale dell’insieme Paese, oltre a gestire i proventi dei traffici. L’obiettivo da colpire, a guardare e leggere gli atti e le dichiarazioni degli esponenti di governo, è la magistratura. Del resto, il disegno è chiaro ed è quello, incostituzionale, di ricondurre al governo del Paese sia la funzione legislativa sia quella giudiziaria. Inutile dire che tutto questo apre spazi alle avventure delle organizzazioni mafiose perché indubbiamente sentono che il clima, attorno alla magistratura e all’amministrazione della giustizia, sta cambiando. Il governo, dal canto suo, si sta assumendo la responsabilità di rinnovare pagine della storia di Palermo e dell’Italia che pensavamo esserci lasciati alle spalle”.
(Nella foro Emilio Miceli)